Venezia, un Canto d’Amore per il Karabakh

Altra Cultura

Condividi

di Emilio Campanella

Alla Casa dei Tre Oci, Centro Internazionale di Fotografia di Venezia, fino al 10 Novembre, la toccante mostra fotografica di Graziella Vigo che s’intitola: KARABAKH, il giardino segreto, come la magnifica pubblicazione edita da Marsilio.

Sono due piani di toccanti fotografie a colori, anche di grande formato, risultato di un viaggio nel piccolo paese confinante con l’Azerbaijan. Le sale ospitano i capitoli di un discorso per immagini di grande bellezza e suggestione: soprattutto il paesaggio, nella maggior parte con fotografie scattate dall’elicottero; i monumenti antichi, antichissimi, a volte ruderi, altre quasi intatti nonostante invasioni, razzie, bombardamenti; la flora costituita da alberi secolari, i prati, i fiori, il melograno  e l’uva, in un periodo che va da Maggio a Settembre.

I luoghi di culto e la compresenza di un Cristianesimo antichissimo, coevo di quello Copto- di ispirazione mariana- con la cultura Musulmana Azera così vicina e spesso oppressiva. La posizione geografica ha fatto sì che questo piccolo paese, e l’ Armenia in generale, la cui capitale è praticamente coeva di Roma, subissero tutte le invasioni possibili, con gli annessi genocidi, compreso quello poco noto degli anni’80 del secolo scorso! Una scelta sovietica ha fatto sì che i luoghi non siano industrializzati, e quindi praticamente intatti… La natura è quasi incontaminata e gli animali poco timorosi dell’uomo.

Al piano superiore molti ritratti di persone di tutte le età, molti bambini in una serie che illustra il primo giorno di scuola, con questi ragazzini e ragazzine elegantissimi. Ma sono eleganti anche tre signori anziani con le loro camicie a quadri, tutte differenti, ma della stessa tonalità di blu… Poi lo sguardo sul lavoro dei campi, la vendemmia, le greggi, gli armenti, una vita semplice, volti sempre sorridenti, tanti, tantissimi giovani e giovanissimi anche loro tutti sorridenti come gli adulti e gli anziani, nonostante una storia tragica.

Venezia Karabakh 00

Una lezione ci è stata impartita dal giovane e simpatico ambasciatore armeno intervenuto alla presentazione della mostra, che ha parlato per quasi due ore – il tempo è volato – di questo paese controverso e diviso da secoli.

Cito per ultima l’illuminante immagine che apre l’esposizione, si tratta di SPINAKERT, IL RISTORANTE “VIAGGIO” CON UNA VEDUTA DEL CANAL GRANDE A VENEZIA. Due giovanotti sono seduti ad un tavolino ed alle loro spalle si vede il Canal Grande fotografato dal Ponte dell’Accademia, e l’immagine è così grandi dimensioni da sembrare il paesaggio visto da una grande vetrata del locale… Molto evocativo!

 

 

 

 

 

[useful_banner_manager banners=10 count=1]

©gaiaitalia.com 2013
tutti i diritti riservati
riproduzione vietata

[useful_banner_manager banners=9 count=1]

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicità