di G.T.
Circa 125 quadri preziosi confiscati alla criminalità organizzata, sono in esposizione al nuovo Palazzo di Cultura di Reggio Calabria.
La confisca e restituzione al pubblico come strumento concreto per combattere la criminalità nella loro terra, un segnale per fare capire che si dice “no”. Il 7 maggio apriranno le porte dell’esposizione, offrendo ai visitatori i tesori recuperati: cultura, legalità e bellezza, ricchissime icone russe, quadri del Cinquecento e Settecento. E una biblioteca con testi rari del Settecento e Ottocento.
Un nuovo polo dell’arte, per raccontare un nuovo volto, la volontà di cambiare; dal 25 aprile al 25 maggio si svolgeranno infatti, nella stessa sede, gli Stati Generali della Cultura, per intensificare le battaglie istituzionali e cittadine contro la criminalità.
Oltre 300 gli eventi che si svilupperanno in questo mese: mostre, concerti, incontri e spettacoli, visite guidate, apertura di Istituzioni e monumenti.
La mostra delle opere d’arte confiscate alla mafia diventerà simbolo permanente nel nuovo Palazzo della Cultura. Togliendo cultura si tolgono dignità e conoscenza. Togliendo cultura si toglie il pensiero, e con esso la volontà di avere idee proprie e controcorrente. Togliendo cultura si toglie dignità alle comunità che soccombono ai voleri del potere.
La cultura, da qualunque parte arrivi e in qualunque direzione vada è vita, è pensiero libero, è futuro.
(13 aprile 2016)
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