Festival Visioni Corte, una scommessa vinta: ne parliamo con la direttrice artistica Gisella Calabrese

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Visioni Corte 00di Maximiliano Calvo

Ci piace esplorare le realtà “piccole”, in via di costruzione, ci danno meno lettori penserà qualcuno (sbagliando), però ci danno più gusto e più piacere, perché ci sentiamo un po’ i “primi”. Che poi primi non lo si è mai.

“Visioni Corte” è un festival di cortometraggi che si tiene a Minturno in provincia di Latina, e che giunge nel 2013 alla seconda edizione. Cinquecento spettatori in tre giorni, trecento cortometraggi visionati, sono i numeri assai interessanti della prima edizione.

Intervistiamo la direttrice artistica Gisella Calabrese.

 

 

Ci parlerebbe della genesi di “Visioni Corte”?Visioni Corte 01 - Michele Casiraghi

Innanzitutto desidero esprimere il mio ringraziamento, anche a nome dello staff del Festival, per lo spazio che ci dedicate sul vostro portale. Visioni Corte nasce da una grande ambizione: diventare un evento di importanza nazionale e internazionale nel Sud Pontino nel meraviglioso mondo dei cortometraggi. Il nostro intento è quello di impegnarci in un settore che amiamo particolarmente, quello del cinema, anche per valorizzare e far conoscere il nostro territorio, bellissimo ma ancora sconosciuto e poco sfruttato in tutte le sue potenzialità. Ovviamente, il nostro obiettivo è quello di diffondere un’arte “piccola” in termini di durata, ma smisurata per idee, potenzialità e bellezza quale il cortometraggio. Era un progetto che ci balenava in testa già da un po’, così abbiamo fondato un’associazione culturale, Il Sogno di Ulisse, e in tre mesi abbiamo organizzato tutto. Siamo stati dei pazzi, ma il risultato ci ha davvero premiato. Ora Minturno è conosciuta anche in India.

Il cortometraggio è un mezzo espressivo straordinario, siamo tra gli estimatori del genere, ed è una vera e propria fucina di talenti cinematografici. Cosa fa Visioni Corte per promuovere tutto questo?

Anche noi siamo estimatori del genere, ovviamente. Ti dico solo che, andando in giro nella nostra città per cercare persone di buona volontà che ci aiutassero finanziariamente per organizzare il nostro Festival, molti non sapevano nemmeno cosa fosse un cortometraggio. Abbiamo capito, una volta di più, che dovevamo perseguire nel progetto e far conoscere a quante più persone possibili questi film corti che nulla hanno da invidiare ai lungometraggi. In primis proiettando i corti ad un’ampia platea, pubblicizzarli con i media, sul nostro sito web e sulla nostra pagina fan di Facebook e Twitter; anche con materiale pubblicitario come depliant, pieghevoli, locandine e proiezioni fuori programma. Inoltre, grazie ad occasioni come i festival, registi e  produttori hanno modo di conoscersi di persona. Qui sono nate delle belle amicizie e chissà che domani non diventino anche delle collaborazioni. Ora siamo in trattativa con un’arena all’aperto per organizzare delle serate estive con una selezione di film che hanno partecipato a Visioni Corte. Un’iniziativa che abbiamo deciso di fare a seguito di una grande richiesta. E’ stata una vera gioia per noi.

Quali le perle da ricordare dell’edizione 2012?

Difficile rispondere a questa domanda. Tutti i finalisti che hanno superato le diverse selezioni sono delle piccole perle. Posso dirti che il vincitore della sezione Corto Fiction Il Primo giorno di Primavera di e con Gabriele Pignotta è stata una sorpresa. In primis perché era il suo primo corto, poi per l’ironia e il messaggio più profondo che si celava dietro la risata. Belle sorprese sono arrivate anche dall’estero, con due corti dall’Iran che ci hanno lasciato davvero senza parole. Anche i documentari ci hanno stupito, meritavano di vincere tutti, ma uno ha colpito davvero per la sua intensità e originalità: Adesso come Adesso, che ha ricevuto infatti un premio speciale e che ha colpito gli spettatori al cuore. Tra l’altro, abbiamo avuto il piacere di conoscere il regista, Michele Casiraghi, che è venuto da Milano appositamente per Visioni Corte ed è stata subito empatia. Un ricordo speciale lo merita Paolo Budassi con il suo cortometraggio “La parte che manca”, un film che ha commosso, trattando un argomento delicato e doloroso come il terremoto de L’Aquila con incredibile originalità e potenza emozionale.

Visioni Corte 02 A chi è venuta l’idea-suicida di organizzare un festival come Visioni Corte?

L’idea è venuta al Presidente della nostra Associazione Culturale, Giuseppe Mallozzi, giornalista, scrittore, studioso del cinema e critico cinematografico in riviste di settore. Da sempre appassionato al genere, negli anni passati ha confezionato quattro cortometraggi, di cui uno è arrivato finalista al ToHorror Film Festival di Torino nel 2004. Entrambi abbiamo fatto diversi esami di cinema all’Università, la nostra passione comune ci ha poi spinti al grande passo verso la creazione del Festival. Lui credeva molto nelle mie potenzialità come Direttore Artistico, per me invece è stata una sorpresa. Ad essere onesti, quando abbiamo pianificato tutto, non credevamo che saremmo stati sommersi dalla mole di lavoro che poi invece è arrivata. A ripensarci oggi, mi sembra davvero incredibile essere riusciti a fare tutto in meno di tre mesi. I nostri ospiti, soprattutto tra registi e produttori, non riuscivano a crederci e francamente anche noi, immersi da tutto il lavoro che c’era da fare, ci siamo resi conto solo alla serata finale che Visioni Corte era nato davvero ed è pure piaciuto. Persino il nostro ospite d’onore, l’attore Pietro De Silva, faticava a credere che avessimo fatto tutto da soli e in così poco tempo. Anche lui organizza un festival del corto a Roma e i suoi complimenti ci hanno davvero gratificato. Ovviamente, per la seconda edizione, ci siamo presi tutto il tempo necessario.

Come riuscite a superare l’ostacolo “risorse”?

Bella domanda. Siamo sempre alla ricerca di fondi, cerchiamo possibili sponsor ogni giorno. Inoltre, abbiamo chiesto il supporto degli enti pubblici anche se, in questo periodo di crisi così forte, pure lì non se la passano molto bene. Inizialmente ci autofinanziamo noi stessi, lo facciamo per la passione che ci anima e per l’entusiasmo che è fondamentale per creare eventi come questo. Abbiamo ricevuto anche qualche donazione da persone conosciute, come da quelle lontane, a cui però il progetto è piaciuto particolarmente. Per la prima edizione abbiamo incontrato tanto scetticismo e scarso interesse nella fase di reperimento fondi, sia tra i possibili sponsor che nella nostra amministrazione, ma dopo le tre giornate di Visioni Corte c’è stato un netto cambiamento e anche il nostro Comune ha promesso che per quest’anno ci darà una mano, nei limiti delle possibilità, ovviamente.

Visioni Corte è una festival tematico, ci sono retrospettive, ci racconta come è organizzato?

Abbiamo voluto dare spazio e voce anche a generi che solitamente sono un pochino relegati in disparte, come il videoclip o il corto documentario. Le fasi fondamentali sono essenzialmente due: una prima parte che è quella di selezione. I corti vengono visionati e passano alla selezione successiva, fino a quattro selezioni totali. Poi c’è la fase organizzativa, che in realtà non finisce mai. Innanzitutto perché ci si occupa di reperire fondi, come detto precedentemente, e quello porta via molto tempo e fatica (!), poi c’è la fase di comunicazione con i finalisti, l’allestimento e la gestione delle tre giornate. Il Festival è articolato in sei categorie: Corto Fiction, Corto Zero (per i film a budget ridotto), Corto Animation (per le animazioni di vario genere, dai cartoon alla stop motion), Corto Music, Corto Doc (per i documentari) e Corto School (interamente dedicato ai corti realizzati dai ragazzi delle scuole). L’anno scorso abbiamo fatto due retrospettive sul tema sociale, per sensibilizzare il pubblico ad argomenti un pochino più delicati. E’ stata una scelta fatta in base al materiale che ci è arrivato, tra cui anche due corti prodotti dall’ex Ministro della Salute Girolamo Sirchia. Per quest’anno vorremmo fare degli eventi collaterali, come il cine-aperitivo, ma siamo ancora in fase di elaborazione, quindi non dico altro. Dal lato relativo all’accoglienza, l’anno scorso abbiamo stilato delle partnership con alcune strutture ricettive del nostro territorio con prezzi agevolati per gli ospiti lontani che volevano intervenire al festival e quest’anno le riproporremo.

Tra le numerose iniziative del Festival, il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole. Come?Visioni Corte 03 - Gabriele Pignotta

Ci piaceva l’idea di coinvolgere i ragazzi, perché tra di loro ci sono i registi di domani. Ovviamente il Corto School è una categoria particolare, a parte se vogliamo, proprio perché sono giovanissimi spesso alla prima esperienza, ma abbiamo ricevuto dei prodotti ben confezionati. Quest’anno abbiamo deciso di scorporare la sezione School e realizzarla interamente di pomeriggio, premiazione compresa, soprattutto per un problema logistico che non avevamo considerato alla prima edizione. Abbiamo la fortuna di avere in città il liceo Scientifico Leon Battista Alberti che è una struttura nuova e attrezzata con una bellissima aula magna. E’ lì che abbiamo fatto le proiezioni pomeridiane a tema sociale ed è sempre lì che la nostra associazione ha proposto un corso extra scolastico di Laboratorio Sperimentale di Cinema pomeridiano. E’ stata una bella esperienza, i ragazzi hanno risposto benissimo e abbiamo ricevuto tante richieste per continuarlo il prossimo anno scolastico. Siamo stati molto soddisfatti del risultato e ci stiamo preparando anche per questo nuovo impegno.

Quali sono i criteri di selezione delle opere?

Fondamentale è che le opere siano di qualità. Devono avere un’idea originale o una realizzazione altrettanto originale. Si può raccontare la stessa storia in molteplici modi, è proprio la modalità che spesso fa la differenza. C’è un’enorme distanza tra corto amatoriale e corto indipendente. La regia, la sceneggiatura, la fotografia, il montaggio sono tutti elementi che vengono valutati per fare una seria selezione. In un Festival aperto come il nostro, in cui non viene chiesta nessuna tassa di partecipazione, arriva veramente di tutto, ma si resta stupiti nel vedere quanti bei cortometraggi riescono ad essere realizzati anche con pochi mezzi. Pensa che l’anno scorso abbiamo dato un premio speciale ad un corto che è stato girato interamente con un iPhone. Era impossibile stabilirlo, se non leggendo la scheda di partecipazione. Ovviamente, a tutti questi aspetti tecnici, non può mancare l’aspetto emozionale, che poi è quello che fa realmente la differenza tra gli spettatori. Oltre alla fase di selezione c’è poi quella di valutazione che è affidata ad una giuria eterogenea (l’anno scorso composta da sei persone), fatta da professionisti del settore e da cinefili abituali. Desideriamo infatti dare voce a due elementi, quello più propriamente professionale e quello “comune”.

Cinquecento spettatori, 300 cortometraggi, insomma… Son numeri!

Eh sì, sono bei numeri. Non ci speravamo, sono onesta. Per un evento culturale come Visioni Corte, in un territorio ancora un po’ vergine, se vogliamo usare una metafora, in questo ambito, è stata una scommessa vinta. Nell’ultimo mese i corti arrivavano a pacchi, visionarli tutti e fare le selezioni ha portato via la maggior parte del tempo, ma è stato comunque bello. Io temevo che la scadenza fosse troppo vicina e che non avremmo superato i cento partecipanti, invece sono stata piacevolmente smentita. Il pubblico è arrivato lentamente. La prima sera, un giovedì anche abbastanza freddino, c’erano poche persone perle nostre aspettative e a me personalmente era salita un po’ di ansia. Sai, quando si organizza un evento del genere, pubblicizzato su ogni canale possibile, da giornali, televisioni e radio locali al web, dai manifesti ai volantini, la paura del flop è sempre dietro l’angolo. Il giorno dopo c’erano oltre cento persone e il sabato è stato un tripudio. Oltre ai rappresentanti delle istituzioni come il nostro Sindaco, un assessore provinciale, il Direttore della Latina Film Commission (che era anche nella nostra giuria) e il nostro ospite speciale Pietro De Silva, il Castello Baronale in cui abbiamo allestito tutta la manifestazione era gremita. La gente stava anche fuori e in piedi. Era un viavai continuo e davanti al Castello non c’era più lo spazio nemmeno per camminare, con tutte le macchine in fila in cerca di un parcheggio. L’emozione è stata forte, lo confesso. Non riuscivamo a crederci ed è stata una vera festa. Alla fine abbiamo festeggiato con le note di un gruppo rock del posto molto talentuoso, Le Metamorfosi, che quest’anno si è esibito anche sul palco del 1 Maggio a Roma.

Quale è il rapporto con le Istituzioni?

Come ti ho anticipato, l’anno scorso è stato difficile. Era la prima volta, il periodo di crisi non ha aiutato e la Regione Lazio era particolarmente in difficoltà. Quest’anno ci siamo rivolti alla Roma e Lazio Film Commission che ci ha subito concesso il patrocinio e la disponibilità ad aiutarci sotto altri aspetti, come per la diffusione del bando. Soldi non ne avremo, ma abbiamo comunque un importante riconoscimento di valore per il nostro Festival. Il Sindaco di Minturno Paolo Graziano l’anno scorso, di fronte alla sala baronale stracolma, si è dimostrato sensibile alla nostra iniziativa e si impegnato in prima persona a darci una mano per la seconda edizione che si terrà dal 10 al 12 ottobre 2013, e speriamo che sia di parola. La nostra Pro Loco Minturno l’anno scorso ha voluto istituire un premio a suo nome e quest’anno dovremmo avere una collaborazione ancora più fattiva. Per il resto, sono le persone che rendono importante un evento e speriamo di raddoppiare i numeri della prima edizione.

Visioni Corte - Il Sogno di UlissePuò dirci due parole sui costi di Visioni Corte?

Visioni Corte è una manifestazione che si presta a molteplici modalità. Noi partiamo dal presupposto che si può realizzare un bell’evento anche con pochi mezzi, purché di qualità. Per la prima edizione abbiamo puntato tutto sul service che ci ha fornito il maxischermo, l’impianto audio e tutta l’assistenza per tre giorni interi. Il costo maggiore è dato da quello, ma è senz’altro fondamentale. I nostri spettatori e i protagonisti hanno apprezzato questa scelta. Sono i cortometraggi le vere star di Visioni Corte ed è per loro che ci impegniamo così tanto. Abbiamo avuto degli sponsor che non ci hanno dato soldi, ma ci hanno sostenuto con altri mezzi. Ad esempio, per il buffet finale ci ha aiutato un’altra associazione onlus che ha fornito una serie infinita di prelibatezze. I soldi sono pochi, ma il valore fondamentale è quello umano e grazie al Festival abbiamo conosciuto persone speciali, che hanno apprezzato l’evento e quest’anno si stanno impegnando per collaborare e aiutarci a fare un’edizione ancora più bella.

In chiusura, due parole sulla prossima edizione e sul direttore artistico della manifestazione…

Innanzitutto quest’anno abbiamo deciso di anticipare la manifestazione di un mese, scegliendo le date dal 10 al 12 ottobre, sempre nel meraviglioso e suggestivo Castello Baronale di Minturno. L’anno scorso abbiamo ricevuto tanti apprezzamenti per la location e vogliamo continuare su questa scelta, forti anche della conclusione dei lavori di restauro che l’anno scorso hanno “arricchito”, diciamo così, la manifestazione. Quest’anno la giuria sarà composta da alcune persone nuove, tra cui un regista e un critico cinematografico. Ci saranno poi figure confermate, come Giorgio Mennoia,  caro amico e direttore del Centro Universitario Teatrale di Cassino ed io, ovviamente. La domanda più difficile è quella di parlare di me. Preferisco che siano gli altri a farlo, soprattutto basandosi sui fatti, piuttosto che sulle parole. La scelta di farmi fare il Direttore Artistico è stata determinata anche da questo, credo. Per organizzare una manifestazione simile servono una buona capacità organizzativa, pragmatismo e tanta passione, che spero di aver dimostrato.  Sono una persona riservata e questo rende arduo il compito di parlare di me. Lascio che siano le mie azioni a farlo. In fondo, sono quelle che ci definiscono davvero. Infine, stiamo lavorando per trovare un nuovo ospite d’onore per il gran finale di sabato sera. Vorremmo un altro nome noto, crediamo che possa dare un valore aggiunto alla nostra manifestazione e speriamo di concludere con un attore che abbiamo contattato già da un po’, ma non dirò nient’altro, non voglio rovinare il fattore sorpresa.  Ora siamo nel pieno della fase di visione e selezione delle opere e, almeno per il momento, le nostre aspettative non sono state disattese. Molte idee ci vengono anche in funzione di ciò che riceviamo, quindi per il momento non posso aggiungere altro, il programma è ancora in fase di allestimento. Abbiamo tante idee, ma dobbiamo basarci anche sul budget che riusciremo a concretizzare. E’ sempre una lotta col portafoglio, come nella vita.

Visioni Corte 04 - DirettriceNel frattempo, invito tutti i lettori interessati a visitare il nostro sito www.visionicorte.it o la nostra pagina fan su Facebook www.facebook.com/visionicorte o il nostro account Twitter www.twitter.com/visionicorte, potrete accedere così a tutte le foto della prima edizione, al nuovo bando che scade il 31 luglio e alle varie curiosità.

 

 

 

 

“Visioni Corte – Rassegna Internazionale del Cortometraggio Indipendente”,  nasce con la prima edizione a Novembre 2012, organizzato dall’Associazione Culturale Il Sogno di Ulisse di Minturno e ambientata nel suggestivo Castello Baronale, sempre a Minturno, in provincia di Latina. Siamo una città a vocazione turistica, con uno splendido lungomare ed una componente storica notevole. Sei sono le categoria in gara, l’iscrizione è gratuita.

 

 

Gisella Calabrese, laureata in Lingue e specializzata in Linguistica. Ho vissuto e viaggiato in molto luoghi, anche all’estero, ma ora vivo a Minturno, dove mi sono sposata. Editor, correttore di bozze, blogger e Direttore Artistico di Visioni Corte. Amo viaggiare e conoscere culture nuove. Letteratura inglese, cinema e ambiente sono le mie passioni. Animalista convinta, vivo intensamente, anche su Twitter.

 

 

 

 

 

 

 

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