Rinascimento, rinascita, resurrezione, questo il tema della mostra che l’ESPACE LUIS VUITTON di Venezia propone fino al 25 Maggio. Al terzo piano dell’edificio dalla lunga e variegata storia, con ingresso da Calle del Ridotto.
Si arriva con un silenzioso, solitario e misterioso ascensore, si entra in una piccola stanza in penombra e ci si siede in contemplazione delle quattro opere esposte sulle quattro pareti. La stanza è rettangolare, sui lati brevi si affrontano due opere di Vittore Carpaccio, sui lati lunghi due videoinstallazioni di Bill Viola.
L’evocazione è il disegno di una croce, come s’incrociano gli sguardi , le due opere sacre antiche e quelle moderne. I due olii su tavola di Vittore Carpaccio provengono dal Museo Correr di Venezia e sono stati recentemente restaurati e riattribuiti. Ne parlò il BOLLETTINO DEI MUSEI CIVICI VENEZIANI del 2013. Si tratta di MADONNA COL BAMBINO del 1487 c.a e PIETA’ del 1488/90 c.a; opere giovanili che ancora molto risentono dell’influenza belliniana.
Interessante il legame fra i due dipinti, in questo contesto: alle spalle della Madonna, due piccoli alberi, un cielo primaverile; a quelle dell’Addolorata un paesaggio nordico in ” campolungo” cinematografico. Altro punto di vista fondamentale quello del bambino la cui vestina scopre il sesso, e conosciamo l’importanza di questo dettaglio in evidenza per ribadire la totale umanità di Cristo, peraltro in collegamento -prima ferita, quella della circoncisione- che prelude alle ferite mortali della Crocefissione, in cui il percorso terreno si conclude tragicamente con l’estremo sacrificio.
Sulle altre due pareti due opere moderne non meno sconvolgenti per forza e carica emotiva: ETERNAL RETOURN del 2000 ed EMERGENCE del 2002 di Bill Viola. il primo è il “tuffo” di un uomo nell’acqua, rovesciato, speculare, con il corpo fluttuante come crocifisso, ma trionfante di leggerezza e libertà… dalle molteplici sfaccettate interpretazioni, e molto già sappiamo del significato dell’acqua per questo artista, in relazione con il trapasso, ed il ritorno da altre dimensioni…
Il secondo si rifà alla pittura toscana del primo Rinascimento e rappresente il sogno di una resurrezione, ma come ribaltata e senza soluzione di continuità: dolore, speranza e frustrazione, anelito, sogno, speranza, dolore e frustrazione… Il traboccare di un’acqua sacra che allaga di dolore come fiumi di lacrime non versate ma raccolte e poi tracimanti senza possibilità di essere arginate…
Si starebbe ore in quella stanza, anche grazie ad una giovane signora pronta a spiegare, rispondere paziente a domande, dubbi, richieste di spiegazione da parte del pubblico.
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