Mk#Robinson al Teatro di Roma, bel lavoro e bravura tecnica, tuttavia…

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Compagnia Mk 00di E.T. twitter@iiiiiTiiiii

Abbiamo assistito, venerdì 7 febbraio, allo spettacolo della compagnia romana di danza contemporanea MK in scena al Teatro Argentina di Roma.

MK è una compagnia romana fondata da Biagio Caravano e Michele Di Stefano e riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Impossibile – in altri momenti – vederla al teatro Argentina.

Aspettiamo che lo spettacolo inizi. Si apre il sipario (in teatro fa decisamente troppo caldo) ed MK racconta subito di che pasta è fatta la sua danza. Movimenti precisi, secchi, determinati, una forza nascosta eppure prorompente in una storia che riporta alla memoria il romanzo di Defoe, che abbiamo sempre amato poco, anche se il materiale testuale di partenza è la riscrittura ad opera di Michel Tournier; siamo affascinati, ma dentro di noi c’è un “ma” che non riusciamo a definire e che attribuiamo ad un “incipit” disturbante, all’illuminazione debole con controluce che diventano la dannazione di chi è fotofobico (e chi scrive lo è).

Lo spettacolo si snoda, ed è un piacere assistervi. Linee precise, quadri solo in apparenza semplici, una perfetta sincronia tra i sei protagonisti (ma cosa ci fa quella figura dipinta di giallo e nero in scena che si ferirà ad un piede durante gli applausi?), Francesco Saverio Cavaliere bravissimo, quei piedi che toccano il suolo senza produrre alcun rumore, felpati come zampe di gatto. Movimenti di una precisione assoluta.Compagnia Mk 01

Poi il piacere finisce con un finale ispirato che sembra di vedere Pina Bausch, ma lei non c’è più, un finale ad effetto fatto di rami, foglie e fiori che regalano un magnifico effetto scenografico, ed applaudiamo a lungo.

Avremmo applaudito anche più a lungo, ma al Teatro Argentina faceva davvero troppo caldo e non si vedeva l’ora di uscire.

Tuttavia quel “ma” ci rimane nella testa a mo’ di martello per tutta la sera e anche per la giornata successiva. Finché stamattina qualcosa si apre e capiamo: la perfezione formale dello spettacolo, la voglia-necessità di stupire rimanendo forse troppo rigidamente incasellati nella perfezione formale del movimento, dei movimenti, delle figure ad incastro solo apparentemente “libere”, della linea tracciata con la perfezione del piede a martello, della ripetizione, ci ha lasciato la sensazione di costituire un limite.

Non per lo spettacolo, ma per il futuro creativo della compagnia.

A parte questo, è stato un piacere lasciarsi affascinare.

 

ROBINSON
di mk
Coreografia Michele Di Stefano
Con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Francesco Saverio Cavaliere, Marta Ciappina, Andrea Dionisi, Laura Scarpini
Musica Lorenzo Bianchi Hoesch
 
 
 
 
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