European Film Awards

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European Film Awards 2014di Gaiaitalia.com

E’ di Pawel Pawlikowski il film che stravince agli European Film Awards: miglior film, regia, fotografia, premio pubblico, sceneggiatura. “Ida”, questo il titolo del film del regista polacco, in bianco e nero, dramma e storia.

Ma per una volta non va male nemmeno ai film italiani in gara; due i premi vinti. Pif vince per la miglior commedia con “La mafia uccide solo d’estate”, e il regista napoletano Alessandro Rak, vince con il film di animazione “L’arte della felicità”.

“La mafia uccide solo d’estate”, commedia in cui si ride tra satira e denuncia, con la storia ambientata a Palermo tra gli anni ’70 e ’90. Tra le avventure dei protagonisti, si offre anche uno sguardo sulla cronaca della città immersa nelle guerre di mafia e nel tentativo di uomini coraggiosi – e sempre troppo soli –  d combatterla.

Il racconto si avvale anche di immagini di repertorio scelte tra gli innumerevoli casi di cronaca. Questo film, già vincitore del David di Donatello per il miglior regista esordiente e già premiato anche con il David giovani, vince anche il Nastro d’Argento e del Globo d’Oro per la miglior sceneggiatura, nel 2013 ottiene il premio del Pubblico al Festival di Torino.

L’altro film vincitore “l’Arte della felicità”, è Napoli di Rak tra monnezza e rinascita. Una Napoli cupa, piovosa, dalle strade piene di rifiuti, uno scenario pronto alla rivincita nel quale, un pianista di talento improvvisato tassista, dopo un grave lutto, fa della sua auto un rifugio da cui non si separa mai e nella quale ripensare alla sua vita. Colori, ombre, passato, presente, rabbia e voglia di riscatto.

Una Napoli immaginata in una preapocalisse, vista anche come possibilità per riemergere. Il girovagare per le strade è animato dagli innumerevoli incontri del tassista e le confidenze che i suoi passeggeri gli regalano. In tutto ciò, anche le riflessioni di un dj che arrivano da una radio sempre accesa.

Bravi e coraggiosi questi registi che raccontano un sud reale non diverso da come si presenta agli occhi di tutti, ma permeato da un orgoglio profondo che fa sperare a una nuova vita, diversa da quella già scritta dai più, per potere imparare dalla nostra storia.

Questi premi, così ambiti, danno lustro alla nostra cultura e al nostro cinema che certo non è così aiutato in patria.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(16 dicembre 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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