“1992”, e Stefano Accorsi finalmente alzò un sopracciglio

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1992 -02di E.T.  twitter@iiiiiTiiiii

Puntata 5 e 6 della serie 1992 (tra i crediti anche il nome di qualche amico, oh gradita sorpresa!) con la drammaturgia che diventa sempre più scadente a discapito di una grande idea e con la presenza inquietante di Thea Falco (figlia dell’imprenditore suicida) che ogni volta che apre bocca da qualche parte del mondo un drammaturgo si suicida.

La serie è patinatissima, le immagini sono belle, il girato è magnifico, ma drammaturgia e montaggio, ma soprattutto scelta dei personaggi, risultano alla lunga essere scadenti, prevedibili, senza nessuna connotazione né profondità psicologica (il poliziotto sieropositivo in punto di morte per una polmonite che due sequenze dopo ritira le analisi e sembra miracolato, l’improvvisa ingiustificata apparizione di un mafioso – sarà mafioso, non lo sarà? – legata con sprezzo della filologia all’attentato al giudice Borsellino, dialoghi su argomenti segreti a voce alta da un tavolo all’altro di un improbabile ristorante deserto, l’ingiustificabile sesso tra il protagonista ed Amanda – Dalila Di Lazzaro -lui completamente nudo, culo in primo piano e lei di viola vestita…), danno al tutto un senso di ridicolo ed inutilità che meglio vedere il solito documentario sugli animali assassini [sic] in onda su qualche altro canale Sky.

Spiace, perché le prime due puntate promettevano bene, ma poi – vuoi perché il coraggio si perde per la strada, vuoi perché il regista si sente dio, come si è visto nel rapido prequel alle prime due puntate, vuoi perché si vuol dire tutto senza dir niente – la serie scivola via senza colpo ferire, senza traccia lasciare e senza nulla di nuovo aggiungere a quello che già si sapeva di una serie che voleva essere coraggiosa.

Grande novità, il sopracciglio sinistro di Stefano Accorsi che si muove insieme al labbro superiore che fa un paio di smorfie verso destra (dal punto di vista dello spettatore). Quasi scomparsa l’inutile giornalista del Corriere, e sorvoliamo sul poliziotto corrotto…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(8 aprile 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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