L’Arte vista da Emilio Campanella: Sublime Canova

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Canova Le Tre Graziedi Emilio Campanella

 

 

 

 

 

 

Dopo alcuni anni di lavoro, progettazione, pensieri, restauri, collaborazioni e comunicazioni, venerdi 20 novembre, nella Chiesetta del Doge di Palazzo Ducale, è stato presentato l’ambizioso, e come si è visto dopo, pienamente riuscito progetto: SUBLIME CANOVA. Con molta e giustificata soddisfazione lo staff dei Musei Civici Veneziani nella persona della loro direttrice Gabriella Belli, anche in rappresentanza di Franca Coin, Presidente del Venice International Foundation Friend of Venice Italy, insieme con Jeròme Zienesiss Presidente del Comité Français pour la Sauvegarde de Venise, con l’intervento di Andrea Bellieni Responsabile del Museo Correr, e di Daniela Ferretti, Dirigente dell’ Area Museale 3 Responsabile dell’ufficio allestimenti, ha presentato la conclusione di un percorso di riorganizzazione ultimato e che, dopo le belle rivoluzioni interne di Ca’Pesaro e Palazzo Mocenigo, del Museo del Vetro, degli appartamenti dell’Imperatrice Elizabeth, di Palazzo Reale e della Chiesetta del Doge dove siamo stati ospitati, costituisce una prima importante tappa verso il cossiddetto GRANDE CORRER, in modo da renderlo veramente lo STADTMUSEUM veneziano.

Ce ne sono i numeri, l’importanza, la qualità delle opere della quadreria e tutti i “materiali” riguardanti la città, la sua storia, le sue usanze. In gruppo, abbiamo attraversato la piazza e saliti al piano, dopo il magnifico Salone da Ballo, siamo stati accolti nelle elegantissime quattro sale neoclassiche appena restaurate che costituiscono da oggi, e saranno aperte al pubblico il 21 novembre (data importante della città siccome si festeggia S.Maria della Salute), il nuovo museo nel museo.

Il prezioso nuovissimo MUSEO CANOVA, incastonato nel MUSEO CORRER.

Tutte le opere già presenti sono state riesposte e valorizzate con grande cura anche e soprattutto luministica. Si è molto detto: Canova torna a risplendere. Ed è assolutamente vero: il bianco, l’oro, i disegni, le terrecotte, i gessi vengono fruiti finalmente quanto meritano.

Non più i grandi bassorilievi in un pur bel corridoio, ma di passaggio, non più i magnifici bozzetti, in tristi vetrinette male illuminate. Ora anche il gruppo DEDALO E ICARO (1777/79), sta al centro di una sala tutta specchi, ori stucchi, affreschi, contrastando, con la sua chiara, semplice, emozionante presenza, così come ORFEO ED EURIDICE (1775/76), in una fuga prospettica accuratamente studiata, fra immagini riflesse e scorci di stanze: il tutto teatralmente ed abilmente studiato, così diverso dall’angolo del Salone da Ballo in cui sino a ieri sembravano essere stati malinconicamente dimenticati dopo l’ultima festa in maschera!

Ricostruito il MOBILE CANOVA, museo privato affettuoso del collezionista Domenico Zoppetti, fra copie, autentici e cimeli. Cito un “oggetto” che ho sempre amato molto, il bozzetto in cera: ERCOLE SAETTA I FIGLI (1799) ancora del legato Zoppetti. Il congedo ci viene dato dalla VENERE ITALICA(1812). Ricordate, se sarete a Venezia a Carnevale, o in altro momento di grande affollamento, salite le scale e fuggite “via dalla pazza folla” rifugiandovi fra le braccia accoglienti dell’arte e della bellezza, della cultura e della storia della città.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(21 novembre 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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