La morte del grande Ettore Scola

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Ettore Scola 01di G.T.

 

 

 

 

 

Dopo un coma durato diverse ore è morto Ettore Scola, aveva 83 anni.

Maestro del cinema italiano, campione assoluto del cinema della seconda metà del Novecento, ha ricoperto anche cariche istituzionali di prestigio. Discreto, schivo, autoironico, si è battuto per le grandi battaglie civili e artistiche del paese.

Cresce nel cinema come apprendista, per diventarne un maestro. Gli anni Settanta sono gli anni di massima espressione artistica di Scola, gli anni in cui riesce a esprimersi al meglio, mettendo in piazza i vizi italiani con malinconia e solidarietà. E una feroce ironia.

Vincitore della Palma d’Oro a Cannes, del Leone d’Oro a Venezia, è stato nominato agli Oscar per quattro volte, ha vinto otto David di Donatello, l’ultimo nel 2011, alla carriera.

Ha tenuto a battesimo molte imprese culturali, ha vissuto tra libri e passioni, tra disegni e musica; il suo più grande successo forse, è quello di non essersi mai sentito “investito” dal grande talento e dal grande ruolo di intellettuale che si era guadagnato sul campo.

Volto da antico romano con una barba severa, dalle battute sottili che non risparmiavano nessuno, nemmeno se stesso, dalla natura gentile che trapelava anche dai suoi film, in cui investiva umanità e calore.

Grazie a Wikipedia una carrellata della sua immensa produzione cinematografica come regista e sceneggiatore:

 

Regista

Sceneggiatore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(20 gennaio 2016)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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