Lucio Del Pezzo a Napoli, Galleria AICA, fino al 7 gennaio

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lucio-del-pezzo-00di Mila Mercadante   twitter@Mila56170236

 

 

 

Tra i fondatori del gruppo avanguardistico napoletano 58, Lucio Del Pezzo negli anni ’50 si poneva in netto contrasto con l’astrattismo e proponeva una nuova arte figurativa basata sull’interesse antropologico per l’uomo e il suo rapporto con la civiltà. La corrente – detta nucleare – aveva tra i suoi esponenti in Italia Enrico Baj e Persico, i Phases di Parigi, Boa in Argentina. Ha definito la sua arte “il diario di un creatore di forme, che è disperato dalla realtà”.

Lucio Del Pezzo lasciò Napoli per Parigi e poi per Milano negli anni ’60. Torna nella sua città dopo quindici anni con una mostra definita di portata museale, imperdibile. Alla galleria AICA in via Cappella vecchia si possono ammirare venti opere che risalgono proprio agli anni ’60: acrilici, tempere, collages, una scultura in legno alta due metri e mezzo (A Paris), sono testimonianza di un decennio che per Del Pezzo è stato non solo prolifico ma denso di cambiamenti: fu proprio allora che l’artista abbandonò il gusto barocco del folklore partenopeo per il rigore neoclassico, passando così dal neo dadaismo alla pulizia formale della metafisica. Dagli oggetti di uso quotidiano adoperati nelle composizioni colorate con un’ironia assimilabile a quella della pop art, la produzione di Del Pezzo attraverso la monocromìa e la ricostruzione meticolosa delle forme evoca Morandi e De Chirico: uova lignee, manichini, sfere, pannelli geometrici sono testimonianza di un percorso evolutivo molto originale.

Del Pezzo è anche uno straordinario artigiano, innamorato dell’oggetto e capace di trasmettere in tutte le sue opere il senso del gioco. “Occorre l’ispirazione, ma occorrono anche tante altre cose: inchiodare, martellare, incollare, tagliare, sezionare, impastare, filtrare e blandire i colori. Le mani lavorano attorno a quello che il talento, quando c’è, intuisce.”

 

 

 

 

“Opere anni ’60 – Napoli”
Galleria AICA, via Cappella vecchia
Fino al 7 gennaio dal martedì al sabato – ore 11/19
Ingresso libero

 

 

 

 

(26 novembre 2016)

 

 

 

 

 

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