Capolavori che hanno influenzato il Cinema di Sirio Luginbühl: una rassegna e una mostra a Padova dal 15 giugno

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di Redazione #padova twitter@gaiaitaiacomlo #cinema

 

 

L’artista americano Stan Brakhage, probabilmente il più noto e influente tra tutti i registi “sperimentali” o “d’avanguardia”, ha iniziato a girare nel 1952 fino al 2003, anno nel quale è morto. Nel corso della sua produzione cinematografica ha realizzato quasi 400 film, una quantità monumentale soprattutto se si pensa che i suoi film sono lavori intrisi di una ricerca estetica assoluta, dove il virtuosismo tecnico lascia il posto alla purezza dei soggetti, dove forme e colori diventano trame complesse e uniche per ricercare l’essenzialità visuale. Quasi tutti i suoi film sono muti, o “silenziosi”, cioè non si avvalgono di suoni aggiunti come colonna sonora a se stante, ma vedono nella composizione visiva stessa la musica, come se il suono uscisse direttamente dallo schermo.

Quello che colpisce chi guarda per la prima volta i film di Brakhage è la difficoltà di inquadrare narrativamente quello che vede. L’artista si rivolge allo spettatore come individuo e l’enfasi è ottenuta organizzando i film intorno a cambiamenti imprevedibili di composizione, materia e ritmo: ogni piccolo schema che un film mette in scena sembra svanire proprio nel momento in cui si pensa di averlo finalmente afferrato.

Songs è un ciclo di film in 8mm silenziosi, a colori, prodotto dal 1964 al 1969. Da considerare come uno dei più significativi lavori di Brakhage, i Songs comprendono 23rd Psalm Branchun, lungometraggio fra i capolavori del regista.

A Palazzo Pretorio a Padova sarà possibile vedere le copie dei primi 11 film della serie; le immagini sono state scansionate dall’Associazione Home Movies, Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Bologna, si tratta di copie di distribuzione in 8mm che  Massimo Bacigalupo conservava e che aveva avuto direttamente dalle mani di Brakhage, il quale le aveva messe a disposizione del traduttore di Metaphors on Vision, suo celebre testo del 1963, per metterle in distribuzione nell’ambito della Cooperativa del Cinema Indipendente di Roma.

Il film Mothligh, invece, aggiunto in coda ai Songs 6-11, è stato creato su un supporto trasparente in 16mm, quindi duplicato e ristampato in copie 16mm. In questo caso si tratta di una copia “ridotta” in 8mm. E’ un film in cui il supporto cinematografico serve da ausilio agli elementi naturali, quali ali di farfalle e insetti vari, foglie, fiori e piccoli inserti prelevati in natura e intrappolati dal nastro adesivo sulla pellicola trasparente. Abbiamo così il calco di arabeschi naturali, visibili in trasparenza. Grazie alla luce che attraversa i corpi cheratinosi e le forme geometriche delle cellule delle foglie, è possibile osservare i tenui colori della natura diventare una trama sensuale di forme uniche e irripetibili.

Informazioni: info@fondazionepretorio.it  |  www.fondazionepretorio.it.

 





 

(11 maggio 2018)

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