“Contagiati” di Andrea Mauri #lettipervoi la potenza della vita

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di E.T. #Contagiati twitter@gaiaitaliacom #Lettipervoi

 

C’era molto piaciuto il precedente libro di Andrea Mauri Due Secondi di Troppo, un bel romanzo dove la storia si dipanava tra un profumo ed una veggente, e a tutto quello che ruotava loro attorno. Figlio compreso.

In questo nuovo libro Andrea Mauri sceglie la strada del racconto breve. E lo fa, secondo noi, molto bene. Sceglie un tema difficile, quello della malattia, che già era presente nel precedente romanzo.

Qui Mauri declina però, con un’ottima scrittura, pensieri rapidi e fulminanti ed immagini di una chiarezza cristallina, il suo profondo amore per la vita. Sceglie di parlare della vita parlando della morte, ma non sono le due cose le due facce della stessa medaglia?, e sceglie di parlare del suo amore per la vita, della (sua?) profonda capacità di amare pur nell’orrore del decadimento e del dolore, dal quale  il processo del vivere è comunque inseparabile, raccontandoci la sua “ossessione per la malattia e il disagio del vivere moderno, proponendoci la scrittura come unica terapia efficace contro le infezioni della vita”, come recita la quarta di copertina.

Noi conosciamo anche un’altra terapia contro le “infezioni della vita”: leggere. E leggere oltre ciò che lo scrittore sembra dire perché, da regista teatrale lo so, ciò che importa non è scritto quasi mai. Sta lì, tra le righe, grida la sua presenza pur informando discretamente con sommessi sono qui il lettore della necessità di notare il non detto.

Sono dodici i racconti di “Contagiati” dei quali scelgo volutamente di non dirvi nulla, perché la scoperta merita il segreto. Ho profondo rispetto per la scrittura e per la scelta di racconto di Andrea Mauri perché è uno scrittore coraggioso che indaga dove non vogliamo guardare o dove entriamo costretti dagli eventi chiudendo gli occhi pur nel loro mantenerli aperti. La malattia non è solo decadimento fisico, non è solo virus, non è solo contagio; questi sono aspetti della malattia che conosciamo e coi quali, più o meno, abbiamo imparato a convivere: ne impariamo i nomi, le diciture, le pronunce più o meno arruffate, imitiamo il linguaggio medico perché lo troviamo tranquillizzante, ma la malattia non è mai quella fisica. Che è solo un effetto.

Ciò che Andrea Mauri indaga in “Contagiati”, è la causa.

“Contagiati” è un libro che esce per i tipi di Ensemble e che prima di uscire ha già guadagnato premi, menzioni e finali in concorsi letterari. Fossi in voi lo leggerei. Si legge in fretta, ma non si può leggere frettolosamente. Io l’ho letto due volte. Come sempre faccio coi libri dei quali, in qualche modo, poi parlerò.

 

 

(21 ottobre 2019)

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