Scoperte: Mario Pavesi. Una bella scoperta

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di Giorgia Trinelli #Pittura twitter@gaiaitaliacom #Arte

 

Qualche sera fa saltando di canale in canale , mi fermo su quello di una televisione locale nella quale si discuteva del nuovo film di Antonio Ligabue. Tra i pochi intervistati vi era un pittore locale, Mario Pavesi che, seduto nel suo studio con alle spalle le sue opere ha raccontato aneddoti sulla pittura locale, e ha parlato anche se brevemente delle sue opere.

Incuriosita dalla bellezza dei dipinti che si vedevano alle spalle dell’artista ho cercato notizie anzi, sono andata a vedere le sue opere. Splendida scoperta di un pittore, scultore forte, nelle forme e nei volumi, un pittore che rende dignità ai ritratti, forza e energia ai suoi corpi, sinuosità e volume alle sue sculture. Pittore di poche parole, a tratti rude, è anche scultore che tratta la pittura come fosse scultura, cambiando solo gli strumenti di lavoro.

Grezzo , scompone lo spazio con la materia o con i colori, esprime una solitudine serena nei soggetti che dipinge e nelle sculture che sapientemente leviga creando forme perfette. Personalmente, pur non amando i paragoni, alcuni dei suoi ritratti, nel modo di trattare i soggetti, mi ricordano Lucian Freud: energia, la voglia di raccontare non il bello ma il reale senza preoccuparsi, la voglia di esprimere l’essenza , il pensiero, la personalità.

Forza, carattere e determinazione in un artista che insegna la scultura ai ragazzi, generoso nel tramandare sapienza e materia. Filosofo forse? – certo profondo pensatore – trasferisce nell’arte anima e corpo. Certo è artista che non è sceso a compromessi, inseguendo le sue opere  senza mai rinnegare se stesso.

Mario Pavesi nasce a Guastalla, si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si forma pittore e scultore. Diverse le opere al suo attivo, una carriera difficile che faticava a decollare. Al suo attivo molte esposizioni, opere scultoree e pittoriche, personalità per certi versi controversa ma proiettata al futuro, ai giovani, nei confronti dei quali non si chiude ma apre le porte del suo mondo e della sua conoscenza e enorme maestria.

Lo hanno chiamato il Michelangelo del 21° secolo. E pensare che io lo scopro adesso. Alle volte, saltando di canale in canale…

 

(27 febbraio 2020)

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