Street Art. Arte con la “a” maiuscola, altro che delinquentelli cittadini

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di Giorgia Trinelli #Cultura twitter@gaiaitaliacom #Arte

 

Street Art come rovina del panorama urbano, street artist solo criminali delinquenti che imbrattano le nostre città con immagini vergognose e prive di senso. E invece no.

Finalmente, e ormai da tempo, la street art è entrata nell’albo delle arti non solo come forma di protesta o di denuncia ma soprattutto come rispettosa forma di espressione contemporanea. Irriverente, come ogni forma d’arte. Ma degnissima forma di espressione tendenzialmente giovane, energica immediata che si esprime attraverso l’uso di bombolette spray, colori acrilici.

Arte di denuncia politica o ambientalista, per troppo tempo illegale.

Ora alcuni comuni italiani hanno aperto le mura di numerose città (ancora troppo poche), ad artisti dell’arte di strada allo scopo di migliorarne le aree più degradate al fine di attirare l’attenzione dei più.

Forma più alta (a mio avviso) di street art è la street art in 3D, arte di strada capace di creare illusioni ottiche tali da conferire allo spettatore una visione tridimensionale dell’opera pur essendo creata su superficie piana. Illusione ottica resa possibile grazie alla proiezione tecnica chiamata “Anamorfosi” che dà l’illusione di essere materialmente in tre dimensioni esclusivamente quando si osserva l’opera dal punto di vista corretto.

E’ possibile, essendone graficamente in grado, realizzare immagini piane sul selciato di una chiesa o su un marciapiede e vederle svettare verso l’alto, o diversamente distribuite su più superfici che ricompongono un solo e unico punto di vista (se l’immagine sul piano viene osservata da una posizione inclinata si ha una anamorfosi ottica, originata da una trasformazione proiettiva e quindi soggetta alle regole della prospettiva, ma applicata in senso inverso; quando l’immagine, invece, viene riflessa su uno specchio curvo si ha una anamorfosi catottrica che somma la trasformazione proiettiva, quella topologica e quella dovuta al fenomeno della riflessione).

Al di là delle nozioni tecniche che forse possono aiutarci a capire o a non capire, la cosa strabiliante è vedere il quadro finito. Immagini che lasciano senza fiato, nell’incredulità della grandezza artistica e realizzativa.

Non è arte solo ciò che si celebra all’interno di salotti intellettuali, non sono artisti solo i soliti nomi a cui riviste e televisioni continuano a regalare spazi e documenti, sempre gli stessi ma va benissimo purché ci sia cultura. Arte è bellezza, emozione. E artisti sono tutti coloro i quali riescono a dimostrarne la forza, riescono tramite svariate forme di denuncia, espressione rivoluzionaria o dialogo alternativo a creare stupore e meraviglia, a rendere il tutto meno grigio.

Non esiste un’Arte di primo o di secondo ordine, non ci sono forme espressive nobili o plebee.

Tutto ciò che ci rende migliori e ci ruba un sorriso magari camminando per strada, passando in bicicletta sotto a un ponte, osservando rapiti la facciata di un palazzo, è libertà, pura espressione  libera di colori e forme che indicano che ancora un cuore pacifico e pulsante vive.

 

(25 aprile 2020)

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