Rodolfo Martinez presenta “Kokopelli, il vento che suona”: un racconto positivo basato sulla mitologiana degli indiani nordamericani

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di Redazione Cultura

Rodolfo Martinez è l’autore di “Kokopelli, il vento che suona”: un racconto che si ispira alla tradizione degli indiani americani, che contiene in sé la positività delle fiabe e il realismo magico della letteratura sudamericana. Il protagonista Rey è un adolescente senza un padre, cresciuto da solo con la madre Ally, immigrata in Italia per amore e rimasta single una volta rimasta incinta. Un adolescente come tanti, che “odia i lunedì” e gioca a calcio, sino a quando non subisce un’aggressione a Roma, poco fuori dalla scuola che frequenta: un furto con “strappo”; un episodio violento, che lo segna e ne cambia le ambizioni, rendendolo più guardingo e insicuro, tanto da decidersi a praticare un’arte marziale per potersi difendere, in caso di pericolo. Dopo ulteriori imprevisti, come la rottura del ginocchio nell’ora di educazione fisica a scuola, finalmente il ragazzo può dedicarsi al karate, sotto la supervisione del coach Maurizio Borghi e avviare un percorso professionale, che gli permetterà di viaggiare e conoscere altre culture per approfondire l’arte marziale. Ad aiutarlo e a dargli coraggio nelle difficoltà, l’amicizia con Angelo, un ragazzo affetto dalla sindrome di Guillain-Barrè, dall’eziologia sconosciuta, capace di paralizzare progressivamente gambe e braccia e il mito di Kokopelli.
«Kokopelli. Sì, è lui, Rey. Questo non è solo un manufatto antico, tesoro mio, ma un testimone che ci tramandiamo in famiglia grazie all’amore che provavano tua nonna Daisy e tuo nonno Santiago. I tuoi nonni si conobbero casualmente in un mercatino di Santa Fe. Lui, amante delle ricerche archeologiche, rimase colpito da questo copricapo che lei per sbaglio aveva messo sul banco della merce in vendita. Fu la tenacia di tuo nonno a far sì che i due si rivedessero il giorno seguente al New Mexico Office of Archaeological Studies. Tua nonna gli raccontò tutto riguardo alle antiche tradizioni dei nativi e la storia di Kokopelli. Sai perché tua nonna si innamorò di tuo nonno? Perché fu il primo e unico uomo straniero che non rise ascoltando la storia di Kokopelli. Al contrario, ne fu catturato e iniziò a studiare le sue origini e gli usi di ogni tribù che ne avesse testimoniato l’esistenza. Reperti, rocce, manufatti, ogni cosa che raffigurasse Kokopelli fu acquistata da tuo nonno durante le sue escursioni in giro per le riserve indiane, per poi essere studiata. Morì troppo giovane, purtroppo. Visse intensamente e con la certezza che Kokopelli si manifestasse nei momenti meno aspettati e quando tutto sembrava ormai perso». Libeccio Edizioni.

 

(1 giugno 2022)

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