Sanremo 2023, la terza serata al 57,60% di share

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di Giuseppe Sciarra

Era la serata del riascolto, che fa sempre bene, e di Paola Egonu che scatena le ire di Calderoli (“L’Italia non è un paese razzista”, e infatti sono certi partiti ad essere razzisti e a fomentarlo, mica per parlare di negher e di magliette contro i meridionali). Il pubblico risponde, anche in questa occasione, con uno share da paura: 57,60% che significa 9 milioni 240 mila per la terza volta il dato migliore dal 1995.

Trionfa su tutti Mengoni che si emoziona sul finale della sua (bella, ma manierata) canzone e scatena l’amore dell’Ariston (tutto il pubblico in piedi ad applaudirlo); ci piace più della prima volta Ultimo e ci piace meno della prima volta Elodie. Poi Giorgia che canta quella signora canzone e la canta molto meglio che al debutto zittisce i critici, che però continueranno a parlare di ciò che hanno deciso essere importante. Del resto La volubilità, il cambiamento nel dare un giudizio è una delle cose più belle di cui possiamo disporre per ricrederci su qualcuno o qualcosa. E noi (o meglio io) lo faccio nel parlare delle canzoni di San Remo 2023. Cominciamo dunque con nuove considerazioni sulle nostre song.

Ecco il dettaglio:

Elodie – Due
A un nuovo ascolto la nuova canzone di Elodie si conferma un pezzo moderno, dal sound internazionale, interpretato da una voce magnifica e accompagnato da un videoclip molto simpatico con alcuni vip anche trash imperdibili. Non mi convince appieno il ritornello, forse troppo uguale ad altre cose che ultimamente si sentono in giro ma resta un lavoro di ottima fattura pop.

Will – Stupido
Un po’ San Giovanni un po’ Aka Seven, Stupido è un pop impersonale che non distingue dal marasma di produzione di questo genere. Resto dello stesso parere.

Modà – Lasciami
Le chitarre iniziali, dal sapore seventeen sono molto suggestive, la voce di Kekko scimmiotta molto meno quella di Giuliano Sangiorgi dei Negroamaro, cosa che gli ho sempre contestato. Il pezzo a un secondo ascolto risulta decisamente migliore rispetto al primo. Mostra dei Modà che anche se non sono originali dimostrano una certa maturità musicale.

Ultimo – Alba
Ultimo è un artista pop intimista e malinconico con un vissuto importante che ha cantato in molte sue canzoni, alcune delle quali davvero molto belle. Alba è un pezzo che non aggiunge nulla di nuovo al repertorio del cantautore romano però è innegabile, a un nuovo ascolto, che questo artista a differenza di molti suoi colleghi, canti delle composizioni che sul piano emotivo trasmettono tanto e hanno qualcosa da dire. Mi devio ricredere è un buon pezzo di cantautorato italiano. L’avevo stroncata.

Marco Mengoni – Due vite
Una delle voci più belle del panorama italiano che come Giorgia agli esordi non sempre ha avuto un repertorio all’altezza del suo talento. “Due vite” su YouTube ha già fatto oltre un milione di visualizzazioni e se inizialmente mi sembrava un pezzo troppo studiato a tavolino, adesso mi sembra una canzone che ha un po’ più di cuore rispetto ad altre di Mengoni. Un po’ ma non abbastanza per farmi dire, “Wow che pezzo!” Per dire, “Ovunque sarai” di Irama, al contrario è una song che davvero emoziona, il brano di Mengoni non arriva neppur lontanamente a emozionare come quella canzone.

Colapesce, Dimartino – Splash
Meriterebbero di vincere al festival di San Remo 2023. Splash è una canzone che oltre a brillare per un testo che mette in evidenza l’alienazione e la solitudine di questi tempi moderni è un tributo al pop d’autore degli anni settanta e ottanta, in primis Lucio Battisti ma anche Franco Battiato, Ivan Graziani e il primo Ivano Fossati, quando faceva dischi con Oscar Prudente.

Lda – Se poi domani
I giovani a questo festival hanno un problema, sembrano tutti uguali. Non si distinguono l’uno dall’altro, Lda non è diverso da Will e da molti altri già sentiti a San Remo e nelle radio italiani. “Se poi domani” così come “Stupido” potrebbero avere anche successo presso i giovanissimi, ma cosa le distingue l’una dell’altra? La cadenza un po’ napoletana di Lda.

Sethu – Cause Perse
Un po’ Mahmood un po’ Rkomi e un po’ tanti altri. “Cause Perse” canta la ribellione delle cause persone in un modo talmente uguale ad altri che non riesco proprio a credergli. Nemmeno un po’.

Levante – Vivo
L’inizio del brano continua a piacermi. Il suo look un po’ meno, Levante è una donna bellissima e non capisco perché stia cercando di nascondere la sua bellezza conciandosi così – ma sono cazzi suoi. “Vivo” al primo ascolto mi ha fatto impazzire, al secondo in radio e al terzo un po’ meno, adesso la sto nuovamente amando. Evidentemente o nella dimensione live funziona meglio e in quella studio si perde qualcosa o la canzone fa parte di quella categoria di pezzi che a giorni alterni ti piace e altri giorni di meno. Ciò vuol dire che potrebbe essere davvero un gran bel pezzo o al contrario avere qualcosa che non va e che ne ha penalizzato la piena riuscita sul piano compositivo.

Madame – Il bene nel male
Gli arrangiamenti e la base di questo pezzo sono pazzeschi e rendono la canzone la bomba che è. Un pezzo che in discoteca si balla che è un piacere. Un groove accattivante e gradevole. Certo se non amate il genere potrebbe non piacerti però ho sentito dire a persone che odiano questo tipo di musica che è carina. Già è qualcosa.

I Cugini di Campagna – Lettera 22
La canzone dei Cugini di Campagna mi convince sempre di più. Ha una melodia semplice, contagiosa. Mi chiedo se rilancerà i Cugini di Campagna o le radio la ignoreranno nonostante abbia le carte in regola per piacere, se non ai giovanissimi di certo ai boomer come me – anche noi ascoltiamo musica e compriamo dischi.

Shari – Egoista
Questo pezzo non è stato capito. Shari tra le giovani proposte che ci ha presentato San Remo è per me la migliore. La canzone non sarà niente di nuovo però coinvolge di più rispetto a tanti altri. Vedremo se passerà inosservata o sarà una hit perché secondo me potrebbe scalare le chart.

Articolo 31 – Un bel viaggio
Non riesco a farmela piacere. Non vedo la minima sincerità nell’intera operazione. Questo ritornello agli 883 non ha a che vedere nulla coi vecchi Articolo 31. Pessima.

Mr. Rain – Superoi
Dopo Marco Mengoni è l’artista che sta avendo più successo nelle visualizzazioni su Youtube. La canzone funziona perché è una filastrocca stile “Quando i bambini fanno oh”, l’unica canzone bella di Povia. Come avevo scritto è l’hit perfetta per le radio e avrà successo.

Ariete – Mare di guai
La performance live a San Remo non è stata entusiasmante e ha penalizzato nella classifica generale la talentuosa Ariete. “Mare di guai” è un classico pezzo di pop italiano scritto dal bravissimo Calcutta. Forse, come mi fa notare il mio amico Andrea, il pezzo sarebbe stato ancora più efficace se fosse stato cantato da un timbro vocale maschile.

Mara Sattei – Duemilaminuti
Lo scorso San Remo 2022, Noemi presentò una canzone scritta da Mahmood, “Ti amo e non lo so dire”, al primo ascolto la canzone non mi era dispiaciuta, mi sembrava un pezzo molto raffinato ma c’era qualcosa che non mi convinceva e che non decollava nella melodia del ritornello. “Duemilaminuti” ha lo stesso problema. È come se fosse incompiuta. Nonostante sembri tutto perfetto.

Giorgia – Parole dette male
Non sono un fan di Giorgia, faccio questa premessa. Questo pezzo però spacca. Ieri non so perché non è stato eseguito al meglio. Sentite la versione studio! Soul di pregevolissima fattura. Brava Giorgia che è uscita dalla confort zone.

Lazza – Cenere
La base di questa canzone mi fa impazzire. Starebbe benissimo in un pezzo dell’ultimo Sam Smith. Il brano continua a piacermi ed è tra quelle che più ascolto e che più amo. Lui non è il classico cantante rap, ha qualcosa che va ben oltre quel genere. Voglio approfondire la sua musica!

Paola e Chiara – Furore
La canzone ripeto è fuori tempo massimo però è coerente con quello che si vuole da Paola e Chiara: euforia, divertimento, disimpegno e un attitudine camp e gay che la comunità lgbtqi aspettava da anni. Quest’estate nei locali gay e al gaypride sarà un tormentone. Fuori da questi contesti ci potrebbero essere reazioni contrastanti ma in fondo fa parte dei due personaggi.

Collazio – Non mi va
Al primo ascolto avevo osannato questa canzone e non perché sia un capolavoro ma perché ha tutte le carte in regola per essere un tormentone da coro da stadio – abbiamo bisogno di leggerezza in questo periodo. Il problema è che ascoltandola il confine tra leggerezza e superficialità è molto labile. Quando per un pezzo pop che mira a scalare le chart si arriva a questo conflitto, il pericolo venire a noia dopo qualche ascolto è dietro l’angolo.

Leo Gassman – Terzo Cuore
Un’altra canzone che avevo apprezzato nei primi ascolti e che adesso mi lascia perplesso. Qual è il problema? Sembra un pezzo scartato dai Pinguni Tattici Nucleari e la personalità di Leo Gassman che è bravo, emerge ma a tratti. Voglio vedere come risponderà il pubblico. Ho bisogno di aiuto dalla regia per dare un giudizio definitivo nel bene e nel male.

Coma_Cose – L’addio
La canzone dei Coma_Cose è in cima alla classifica generale del festival e ha avuto ottime recensioni. Il testo è molto bello, sincero, profondo. Gli arrangiamenti molto minimali si sposano perfettamente alla performance sobria e garbata del duo. I primi ascolti del pezzo non mi avevano convinto. Trovavo il brano senza infamia e senza lode. Invece “L’addio” è una song di altissimo livello che più ascolti e più ti entra sotto pelle. A dimostrazione che il pop se ha cuore può arrivare anche con canzoni meno immediate.

Olly – Polvere
Olly fa sangue. Lo trovo proprio un bel pischello. Se lo conoscessi gli farei la corte. Ma non posso giudicare un pezzo dall’aspetto estetico del suo cantante devo giudicare la sua canzone e il mio giudizio su Polvere è cambiato radicalmente. Perché nonostante anche lui pecchi di mancanza di originalità per il genere che propone, la canzone mi piace. L’ha sto ascoltando a getto continuo. Mi vien voglia di ballarla e più l’ascolto e più mi piace. Potrebbe essere una rivelazione altro che Polvere.

Rosa Chemical – Made in Italy
Ironica, spassosa, intelligente, Made in Italy è un pezzo che prende in giro i benpensanti con un testo che gioca con una serie di banalità sul sesso proprio per paraculare i bigotti e i pervertiti – spesso le due cose vanno di pari passo. La base del pezzo infatti con fisarmoniche è un pezzo dance volutamente (e fintamente) dozzinale che si sposa perfettamente con l’intera operazione.

Tananai – Tango
Per chi ha amato la sua “Sesso occasionale” questa canzone verrà vista come un tradimento anche se dovrebbero ascoltarla attentamente perché ha una melodia strappacore davvero bella. L’ascolti e non puoi emozionarti, piangere e ridere. Lui è un artista.

Anna Oxa – Sali (Canto dell’anima)
La discussa cantante di origine albanese ha proposto un pezzo spiazzante che ascolto dopo ascolto apprezzo sempre di più, nonostante qualche virtuosismo di troppo che mi risulta ancora ostico. Sali (Canto dell’anima) ha in realtà la classica melodia alla Oxa celata negli arrangiamenti barocchi che farebbero credere a un pezzo più sperimentale e ardito. In realtà non è così e non è necessariamente un male. Io la trovo interessante.

gIANMARIA – Mostro
Il pezzo non mi entusiasma però come ho scritto nel precedente articolo piacerà ai più giovani (anche se non credo più di tanto). Bella base musicale, testo interessante, ma non lo riesco a distinguere da altri. Problema di un boomer o di una proposta musicale che non riesce a differenziarsi da altre?

Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato
Ho un debole per Grignani. Amo alla follia i suoi primi tre dischi: “Destinazione paradiso”, “La fabbrica di plastica” e “Campi da pop corn”. “Quando ti manca il fiato” ha un testo bellissimo e Gianluca canta sempre col cuore; nonostante le sue esibizioni a San Remo non siano state eccezionali. Il pezzo che parte molto bene, mostra la corda in un ritornello che abbassa il livello di pathos del resto della costruzione in crescendo ed è un grande peccato. L’inizio della canzone poi ricorda non poco un vecchio pezzo di Grignani, “Una donna così”. Per me per ora è un ni. Scusami Gianluca.

Arriva ora l’attesa serata dei duetti mentre i grandi quotidiani rilanciano la notizia di una cordata che vorrebbe strappare Sanremo alla Rai, vuoi vedere che questo governo trova la maniera di zittire una manifestazione troppo popolare e troppo libera silurando il conduttore sempre più scomodo? State a vedere.

 

(10 dicembre 2023)

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