To-Gay 28, seconda serata strapiena di gente e di interessanti documentari

Altra Cultura

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Togay - 01 Ralf Koenigdal nostro inviato Massimo Capo

Seconda serata del Festival e la partecipazione del pubblico è sempre alta. Bellissimo vedere questa voglia di esserci da parte dei torinesi e non, gay e non. Tutti legati comunque dalla passione per il cinema e per le idee in comune.

Si continua con il focus sui diritti civili, nella sala uno due film dedicati al tema di famiglia.

Si inizia con la presentazione del documentario “Vorrei ma non posso” di Enzo Facente. Il documentario registra, in betacam, il gaypride che si è svolto a Torino,nel giugno scorso, e la celebrazione,simbolica, dei matrimoni tra coppie di uomini e donne.

Bella e coinvolgente la decisione di far partecipare il regista almeno alla prima del proprio film, in questo caso,un documentario girato a Torino che vede la partecipazione,in sala, anche di qualche coppia che ha preso parte alle riprese. Tra queste, due coppie di uomini e di donne,  veramente emozionati e felici di aver coronato e reso pubblico il loro impegno in amore,che hanno spiegato con parole semplici e dirette  cosa significa realmente  matrimonio e cosa significa affrontare quotidianamente  problemi reali e che li vedono impegnati  nel  cercare di combatterli  ogni giorno,ogni singolo giorno.

Il documentario è anche la testimonianza di quanto impegno e lavoro ci sia da parte dell’associazione “quore”“queever” che porta avanti questo progetto che vuole rendere accessibile il matrimonio a tutti, e chiede a gran voce di non perdere tempo a cercare un “tipo di matrimonio”per le coppie dello stesso sesso perché aggiungerebbe discriminazione alla discriminazione.

Vorrei ma non posso

Questi matrimoni non s’hanno da fare, questa è la conclusione che si arriva dopo aver ascoltato le interviste,raccolte nel documentario, ai soliti noti, D’alema, Bindi,che ancora divide il “normale etero ” dai gay  e Bersani che afferma che una volta approvato il matrimonio i gay cercheranno un’altra scusa per protestare e dire di sentirsi discriminati,insomma,dei bambini che frignano per avere un giocattolo ancora più bello di quello che hanno ricevuto.

Ad un popolo che ha dei doveri dovrebbe corrispondere un popolo che ha dei diritti a questo devono  pensare i nostri politici. L’intervista a Paola Concia, inoltre, mette fine anche al problema delle continue intromissioni da parte del vaticano su decisioni che dovrebbero essere prese da uno stato laico, come si dichiara quello  italiano. Nessun stato si intromettesulle decisioni di un altro stato, tranne il vaticano con l’Italia,aggiungo io.

Prima del documentario di Enzo Facente è stato presentato un corto/cortissimo intitolato “Uguali ma diversi”,di appena due minuti realizzato da Azzurra, Raffaele ed Antonio Jr. Guarino

Nessun dialogo ma solo immagini, ben girate, ben montate e dall’impatto forte. Come far capire in due minuti a quali penalizzazioni il nostro paese costringe le coppie gay ed allo stesso tempo, quanti passi in avanti hanno fatto gli altri paesi.

ToGay-01 Pubblico

 

Come ha detto giustamente una delle partecipanti al documentario “vorrei ma non posso”, fino a quando ce la suoniamo e cantiamo tra di noi, anche se sappiamo benissimo di aver ragione, non  arriveremo a nulla.

Posso fare una proposta: possiamo far assistere a questi due documentari i sopracitati politici?

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