70ª Mostra del Cinema di Venezia, le “riflessioni finali” di Emilio Campanella

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Venezia 70 - 13 Premio Tsai Ming Liangdi Emilio Campanella

Anche quest’anno Venezia, al Lido ha assolto il suo compito di capitale del cinema per dieci giorni. Fra qualche settimana il testimone passerà a Roma, poco più tardi a Torino, e questo solo per occuparci del nostro paese…

Alle diciannove del 7 settembre si è iniziata la cerimonia di premiazione, per una volta sobria, agile, anche con momenti simpaticamente divertenti ed entro i 45′ previsti, niente male, debbo dire!

Sorvolerò sui premi minori che sono tantissimi, e passerò direttamente alla rassegna ORIZZONTI; migliore regia quella di Uberto Pasolini per il film, peraltro molto lodato: STILL LIFE; miglior film: EASTERN BOYS, un’opera prima decisamente interessante.

Avvicinandoci all’empireo incontriamo la meritatissima Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla magnifica Elena Cotta in VIA CASTELLANA BANDIERA di Emma Dante. Premio nel quale un poco speravo, pur tifando anche per la grande Judy Dench.

La Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile è andata molto giustamente a Themis Panou, l’orco di MISS VIOLENCE. Se il Premio Speciale della Giuria è andato al fluviale DIE FRAU DES POLIZISTEN di Philip Groning, il maggiore GRAN PREMIO DELLA GIURIA se lo è portato a casa l’autoironico e sornione Tsai Ming Liang per il suo ipnotico CANI RANDAGI ( JIAOYOU ).

Salto alcune cose che già sapete e mi dedico al Leone d’argento assegnato ad Alexandros Avranas, ancora per MISS VIOLENCE di cui parlo più sotto. Ora faccio un salto indietro al premio FINPRESCI andato a TOM A’ LA FERME, ed un altro per la sceneggiatura di PHILOMENA.

Arrivo ora al QUEER LION che faticosamente cresce negli anni, e che questa volta aveva individuato nove pellicole, per poi scoprire (!) che il magnifico PHILOMENA di Stephen Frears, pe il 50% almeno affrontava una tematica omosessuale! Meglio tardi che mai e ritardo riscattato dal premio.

Comunque la scelta è stata confermata dai premi sopracitati a TOM A’ LA FERME e EASTERN BOYS.

Due parole, ora sul doppiamente premiato MISS VIOLENCE. Ciò che colpisce di questo film è l’aria perbene dell’orco che ne è protagonista. All’inizio abbiamo un po’ di difficoltà a comprendere i rapporti di parentela, poi man mano ci rendiamo conto che si tratta dei risultati di incesti, e di sfruttamento a scopo de prostituzione delle donne anche piccole di casa….

Un tiranno bell’e buono con una facciata gentile ed affettuosa, un vero mostro tirannico ed occultamente violento. Una bella casa degli orrori, ma certo, l’orco non è solo, siccome trova clienti-mostro che violentano le figlie/nipoti che lui fornisce loro!

La cupa atmosfera di quella casa e la sua aria avvelenata ti restano addosso. Una regia misurata e lucida. Il “nonno affettuoso” è disoccupato ma ha una bella automobile, ed alla fine verranno inquadrati due sorrisi: uno ambiguo da folle, e l’altro calmo…

Non rivelo il logico finale di questa tragedia greca.

 

 

 

 

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