Infedele all’idea di me, il nuovo libro di poesie di Monica Maggi

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Infedele all'Idea di me Monica Maggidi A.D.

Bastava leccarti le gocce di sudore
La polvere caduta in ore di sonno
Sulle spalle appena lucide
Soffiando via i capelli dalle labbra
Riprendevi vita come un niente
Come un ubriaco rinsavito all’alba.
[Monica Maggi, La mia pelle è un cifrario, Lietocolle, Collezione Eros, 2005]
Esistono corsi e ricorsi, nella vita. Andate, ritorni, Donne che arrivano e ti sbattono il cervello, e non puoi fare nulla per evitarle, perché sono loro il maremoto che ti cambia. Donne che si perdono, troppo impegnate a rincorrere i loro anni, alla continua ricerca della venerazione che meritano.
Ed esistono libri di poesie scritte da altrettante Donne speciali, di squisita sensibilità, che ti accompagnano lungo gli anni. E così si imbastiscono fili invisibili, finissimi come i capelli che una Donna riesce a soffiare via dalle sue labbra dopo aver annegato il viso nella chioma fluente di una Lei altrettanto bella ed oscena. Capelli neri, corvini, meravigliosamente urticanti, fili di delirio. Perchè le Donne sanno scambiarsi la pelle, e custodirsi nei capelli che saranno in grado di strapparsi, amandosi.
Sono sempre fili, pulviscoli di noi, dettagli apparentemente invisibili. Ma che fanno la differenza, fanno la poetessa, costruiscono la Donna che sa scrivere, sa emozionare. Che, sicuramente, ha vissuto quei capelli, quell’ubriacatura, quel delirio. L’impossibile pace insita nella follia dei sensi.
E così mi piace ritrovare il filo invisibile lettore-scrittrice nella sua nuova raccolta poetica, mentre un decennio se n’è ormai volato, ciascuno a rincorrere i propri sogni, i propri amori, affastellando dolori. Ciascuno, a modo suo, intento ad urlare al mondo che non siamo solo invisibili pulviscoli di Nulla, ma che il Tutto da cui proveniamo è anche parte di Noi.
tra le gambe aperte
i ritorni a casa, le lune
i soldi accartocciati e spesi
tra il suolo coperto e nero
di sputi e biglietti usati
le bottiglie girate e umide
i cani che annusano negli angoli
le macchine e i tassisti stanchi
le file gli occhi pesti le guardie
le banche troppo aperte i viaggi in metro
i banchi del mercato e le voci delle donne
le musiche spezzate le grida rotte
i maschi insonni e le femmine dolenti
tra vetrine appannate
corpi che sembrano di vetro
trasparenti e incrinati
tra fasci di membra gelate
sulle maniche del mio cappotto
i tuoi capelli dimenticati a caso
[Monica Maggi, Infedele all’idea di me, Poesie, Fusibilia Libri, 01/2014]
C’è tutto un mondo che vive e sopravvive, mentre quella Donna passeggia tra le strade di una Roma che racconta la sua impossibile eternità. Ci sono vetrine appannate, ci sono sguardi persi che fuggiranno nel breve spazio di un secondo, senza possibilità di capirne e carpirne la profondità nascosta oltre. Ci sono quei cani randagi, che annusano ed esplorano angoli di mondo cercando chissà cosa, e le bottiglie bevute, lasciate sul marciapiedi da altrettanti esseri randagi, birre per dimenticare la vita, i dolori, inventando mondi possibili.
Poi, basta uno sguardo, e ritorna quel dettaglio, quel particolare, quell’aggancio con la vita, con l’amore, con il calore intenso di un brivido d’amore. E sbucano fuori, ancora, quei capelli dimenticati a caso, sul cappotto, dopo l’ultimo abbraccio, appiccicatisi a noi prima di tornare ad incontrare il mondo, la luna, il suolo sporco di sputi e biglietti, tutti gli esseri e i cani randagi che cercano ancora risposte.
Ancora quei capelli, ancora un pensiero, un fulmine d’amore che riscalda il Nulla attorno, raccontandoci che siamo Tutto, se solo sapessimo cogliere l’amore che regna attorno a Noi.
 

14 marzo 
ROMA 
Enoteca Letteraria 
via Quattro Fontane 130 
alle 19 aperitivo e musica di Marcello Appignani

 

30 marzo
ROMA
Centro Culturale GABRIELLA FERRI
via Galantara 7 alle 17.00
musica di Giovanni Bocci, voce di Dona Amati

 

Il booktrailer è visibile qui.

 

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