71ª Mostra del Cinema di Venezia, Emilio Campanella ritorna al Lido

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Mostra Cinema di Venezia 2014 - 00dall’inviato Emilio Campanella

Eccoci di nuovo al Lido per la LXXI Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, mentre ancora le maestranze stanno ultimando i lavori di allestimento per la kermesse che s’inaugurerà il 27 Agosto, ma intanto le prime proiezioni già si tengono il 26; infatti mentre si attendeva di entrare alla sala Perla del Casinò venivano dipinti i portavasi… Eravamo in coda per ONE ON ONE di Kim Ki-duk.

Presenza di spicco, questa volta nella sezione Orizzonti, presente ogni anno alla mostra, Leone d’oro due anni or sono, ci regala, ormai, un film all’anno, generalmente condito di fantasiose e spesso anche estreme, efferatezze. In questo caso, nei primissimi minuti assistiamo al brutale assassinio di una studentessa, nel resto dei ben 122 minuti (e trenta di meno sarebbero stati sufficienti) seguiamo il rapimento degli assassini, uno ad uno, e la loro punizione a scopo di ravvedimento morale da parte di un gruppo di vendicatori che cambia aspetto in maniera proteiforme ed ambientazione delle proprie gesta come in scene teatrali o set cinematografici, non a caso.

Il gioco è raffinato, per quanto molto ripetitivo, girato magistralmente, e ben recitato, specialmente dal boss della setta (?) che sfiora il ridicolo del suo personaggio eccessivo senza caderci dentro… almeno lui! Il personaggio, invece, non ci convince, come non ci convince tutto il macchinoso impianto, anche perché il tipo è violentissimo e la sua vendetta provoca via via la defezione degli adepti. A poco a poco ci rendiamo conto che fra lui e gli assassini Mostra Venezia 2014 - 00 One on Onepassa poca differenza e che la sua pulsione di morte è spiccatissima…

Il film è abile ed ovviamente colto, è fatto anche bene, ma poco convincente e ancor più mediato dei precedenti anche a causa di un’ansia filosofica didascalicamente quasi pedante ed agli intrecci di minacciose realtà violente paramilitari, mescolanze di Cristianesimo e Buddismo annodati fra sensi di colpa, espiazione, desiderio di annientamento con un retrogusto un po’ alla Murakami di 1Q84.

Subito di seguito, nella stessa sezione:  THE GOOB di Guy Myhill. Storia di un adolescente che torna in campagna, dal college, ritrova madre e fratello e quello che sembra il patrigno, insomma l’amante della madre: violento, dispotico, maschilista, tirannico puttaniere omofobo (e sappiamo tutti che cosa si nasconda dietro questi atteggiamenti estremi!), maltratta il protagonista e suo fratello, tanto da mandare quest’ultimo all’ospedale, dove resterà a lungo con la madre che per “la pace in famiglia” sopporta tutto, finché suo figlio se ne andrà…

Mostra Venezia 2014 - 01 The GoobPremesso che gli ottantasei minuti della durata sembravano molti di più e questo non è mai un buon segno, si può riconoscere al film il merito di non precipitare nella tragedia, come sembra che possa accadere da un’inquadratura all’altra, e di creare un’ambientazione credibile.

Per quanto mostri soltanto una realtà della campagna inglese, ha il merito di introdurre il personaggio del ragazzo quasi sicuramente gay che arriva per lavorare – la gayezza del personaggio ha fatto meritare alla pellicola di entrare nell’elenco dei film che concorrono al Queer Lion – e nella storia porta una ventata di giocosità e di simpatia quando fa l’errore di indossare un vestito da donna ad una festa divertendo tutti, a parte il “padre padrone”, che lo caccerà vergognosamente (unico spunto interessante, ritornati nel cupo grigiore maschilista, anche il film riprende il suo tono monocorde).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(27 agosto 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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