71ª Mostra del Cinema di Venezia, di corti e lungometraggi in concorso e poi “Italy in a Day”

Altra Cultura

Condividi

Mostra Cinema di Venezia 2014 - 00di Emilio Campanella

Comincio proprio da lì: da ITALY IN A DAY, un giorno da italiani , progetto coordinato da Gabriele Salvatores, fuori concorso, della durata di settantacinque minuti (scelti tra le 2.200 ore di girato pervenute) di video realizzati da persone che hanno raccolto l’invito a testimoniare la loro presenza, il loro modo di vivere, le loro aspirazioni, le loro frustrazioni, i loro amori, le loro sofferenze, il loro divertimento, dall’alba al tramonto del 26 Ottobre 2013.

Tutte le categorie sono rappresentate: dall’astronauta che ci guarda dall’alto, al marinaio sulla portacontainers alla volta degli Stati Uniti, vere cornici del racconto. Ci sono i molto anziani, ci sono i bambini, piccolissimi, che nascono, ci sono i nottambuli ed i dormiglioni, chi cucina, chi saluta il sole in terrazza, ci sono animali da compagnia presentati da “padroni” e “padrone” innamorati. C’è chi lavora all’estero, come il cardiologo che salva bimbi in medio oriente, chi fa il pane, chi lavora in fonderia; di tanto in tanto qualche sequenza accelerata di cieli, nubi in trasformazioni, campagna, i pazzi con fili elastici, quelli con le tute tipo scoiattoli volanti, i paracadutisti. Mostra Venezia 2014 - 09 Gabriele Salvatores

Ci sono anche due coppie si ragazze che si baciano teneramente, una coppia di ragazzi di cui vediamo le ombre e due babbi di una bellissima bimba, che ci espongono i loro problemi… Quelli che si dibattono proprio in questi giorni!

Poi torniamo in concorso, c’è  SIVAS di Kaan Mujdeci, in concorso per VENEZIA 71. Sivas è un “cane da combattimento” bellissimo dato per morto e lasciato sul terreno dai suoi “padroni”. Aslan, un bambino di undici anni di cui abbiamo seguito la dura vita nella Turchia rurale, alle prese con un fratello adulto molto primitivo, un padre poco presente, un’istituzione scolastica poco efficace, sta sviluppando un carattere forte, per sopportare la durezza della gente che lo circonda. Sivas si riprende, è un bellissimo cane bianco, forte, muscoloso, fiero ed a modo suo affettuoso con i compagni di scuola del ragazzo che lo accarezzano, ma deve guadagnarsi la zuppa che riceve, e deve farlo combattendo, azzuffandosi con altri “cagnacci” come lui (questo è il suo ruolo), come spiega un adulto “saggio“. Temo che gli estremi per una denuncia per maltrattamento degli animali ci siano tutti siccome due combattimenti sembrano MOLTO veri, l’ultimo forse no, e le tracce di sanque possono essere solo maquillage… Comunque il cane è veramente alla catena  e così incatenato e tirato trascina tre copertoni molto pesanti. In conclusione mi sembra un film profondamente diseducativo.Mostra Venezia 2014 - 10 Manoel De Oliveira

Quindi un cortometraggio di Manoel De Oliveira, O VELHO DO RESTELO un nuovo lavoro del grande maestro portoghese, decano del cinema mondiale, con il suo secolo abbondante di vita. Come sempre immagini bellissime per uomini di varie epoche che si incontrano in un giardino contemporaneo. All’inizio un antico libro affonda nelle onde, riaffiora, galleggia gonfio d’acqua di mare, una copia antica de I LUSIADI; un esemplare prezioso del Don Chisciotte, illustrato da Gustave Doré, viene sfogliato, le incisioni lasciano il posto alle immagini dello storico film di Kozincev. Nel giardino, sulla stessa panchina a disquisire di letteratura e massimi sistemi: Luis de Camoes, Camilo Castelo Branco, Teixeira de Pascoaes; insieme con loro Don Chisciotte discutendo dell’importanza e dei legami della letteratura iberica; l’evocazione di Don Sebastiao…

Immagini da un antico film dello stesso de Oliveira, intorno agli stessi temi, gli stessi autori. Purtroppo la pellicola finisce presto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(3 settembre 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©emilio campanella 2014
©gaiaitalia.com 2014
diritti riservati
riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicità