A Genova, Frida Kahlo e Diego Rivera

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Frida Kahlo 00di G.T.

A Palazzo Reale di Genova , la pittura potente, impegnata e visionaria dei due grandi artisti messicani. Frida Kahlo, lo sapeva bene Diego Rivera: la vita era possibile solo con lei, la dea della terra, donna fragile e di acciaio, artista che dipingeva la rivoluzione dei suoi sogni, così diversa da lui, pittore di rivoluzione terrestre.

Nelle diversità si sono illuminati, ma Frida ci incanta con la sua modernità, lo incanta. Lei era la sua arte, lui no.

Genova li racconta con le opere, le fotografie, i diari e i ritratti, in una mostra dove emerge lei, che dipinge se stessa, “sono ciò che conosco meglio” diceva. Da quando , costretta a letto, la cosa che più guardava, con l’aiuto di uno specchio, montato sul letto a baldacchino, era se stessa. Diceva di Diego: “Ho subito due gravi incidenti, il primo quando un tram mi ha travolto, il secondo Diego”.

Frida altera, con una pittura che, come diceva André Breton, è un nastro legato ad una bomba. La bomba era Frida, il suo essere ciò che rappresentava, il suo essere così figurativamente introspettiva, tecnicamente passionale, cromaticamente naturale, con le atmosfere della sua terra.

Genio, sofferenza, amore, dolore, tutto è Frida, anche Diego è Frida, per come anche i suoi murales vengono rappresentati dell’amore che li univa.

Frida con il corpo distrutto dai chiodi, Frida e la terra con in braccio Diego, Frida e le sue gravidanze mai portate a termine.

Frida, piccola donna, grande artista. A Genova fino all’8 febbraio 2015.

Frida bambina, con un’amore più vecchio di lei, con un talento più adulto di lei che, nella sua immensità visionaria e sensuale, riesce a disegnare la sua storia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(14 ottobre 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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