di Giorgia Trinelli
Henri de Toulouse Lautrec nasce 150 anni fa in Francia in una nobile famiglia francese. Si allontana ben presto dalla sua famiglia di origine, avvicinandosi alle persone ai margini della società e a rappresentare la figura umana con tratti nervosi e tormentati.
La sua celebrità è legata al ruolo e alla sua presenza all’interno dell’Impressionismo fino al ‘800 e inizi ‘900, anche se il suo lavoro artistico, si inserisce maggiormente nel post-impressionismo.
Le sue precarie condizioni di salute, lo portano ad appassionarsi sempre più all’arte e in poco tempo, divenne uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi.
Gli furono infatti richiesti manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, e illustrazioni di importanti riviste dell’epoca. Contribuì a rendere popolare il linguaggio delle avanguardie di fine ‘800 e rappresentò anche un ponte di collegamento tra la buona società e la vita boheme di ballerine, scrittori e anche prostitute di Montmatre.
I suoi disegni, stilisticamente ispirati alle stampe giapponesi “ukijo” e del periodo “edo”, raccontano la vita politica, i movimenti culturali della vita parigina. Muore a soli 37 anni.
Fino al 22 marzo prossimo al MOMA di New York la mostra “The Paris of Toulouse Lautrec: prints and posters”, dedicata a uno dei più famosi artisti della belle Epoque. La sua prima retrospettiva negli ultimi 30 anni, espone circa 100 opere ed è organizzata in cinque sezioni. Una sezione mostra i cafè e i locali notturni come il Moulin Rouge. Un’altra mostra le attrici, cantanti e le ballerine a cui si aggiungono un gruppo di opere dedicate alla vita delle prostitute, assorte nelle pause di lavoro. Un’altra sezione mostra l’artista all’interno dell’ambiente che frequentava, mentre un ultimo gruppo di opere mostra i divertimenti di Parigi.
(26 novembre 2014)
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