Josef Kudelka in mostra al Forte di Bard, “Le Vestiges 1991-2014”

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Josef Koudelka 00 smalldi Giorgia Trinelli

In mostra al Forte di Bard, Josef Koudelka, il Glenn Gould della fotografia contemporanea. L’eterno mito dell’artista romantico, la bellezza e il pathos dei sontuosi frammenti delle grandi civiltà che rivivono nelle potenti e solenni immagini del fotografo ceco.

Un’artista, esiliato, materialmente e misticamente consacrato nella sua ossessione creativa. Talento, passione e la fotografia: un’ossessione. In quarant’anni ha costruito opere dalla qualità impressionante a cominciare dalla serie Gitani ormai diventato un classico.

Ha raccontato il grande esilio costretto dall’invasione della Cecoslovacchia, raccontato e vissuto in prima persona, con immagini drammatiche e profonde. Al Forte Bard di Aosta sono esposte le “Vestiges 1991-2014”  fino al 3 maggio prossimo.

Le “Vestiges”, il tempo, la storia, il romanticismo delle rovine, il silenzio. Ma anche la grandiosità, patetici frammenti di grandi avventure umane, sontuose scenografie distrutte, così forti da mostrare, a chi ha cuore, bellezza e pazienza, l’ascolto. Ascoltare quel silenzio, quella solitudine, l’impotenza profonda dell’uomo nella condizione di attesa.

L’attesa del momento, il proprio e quello del mondo, il momento della luce giusta, la fibrillazione che permette alla macchina fotografica di trasformare ciò che si vede in forma, sentimento, bellezza e significato. Koudelka cerca quei momenti, quelle occasioni in cui la vita diventa metafora di teatro, per sfuggire dalla deriva verso il nulla.

Perché i falsi sono più veri dei veri, perché la recita è sempre diversa, come il crollo di una interminabile bellezza.

In Valle d’Aosta, al Forte di Bard, fino al 3 maggio 2015. Imperdibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(10 dicembre 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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