di Giorgia Trinelli
Cosa dire quando ci si trova di fronte a un quadro di Giovanni Boldini.
Nulla, si deve solo ascoltare.
Ascoltare il rumore del pennello sulla tela, il silenzio del luogo, la finezza dei tratti, l’energia delle pennellate, la musica che sembra provenire da un luogo lì accanto. La poesia dell’attimo catturato, immortalato con grazia ed eleganza, leggero e forte.
“Boldini-Lo spettacolo della modernità”, è la mostra che Forlì dedica all’artista presso i musei di S.Domenico dal 1 febbraio al 14 giugno prossimi. Una mostra che si differenzia dalle precedenti per una visione articolata e approfondita della sua creatività, valorizzando i suoi dipinti insieme alla produzione grafica, tra disegni, acquerelli e incisioni.
La mostra vuole riconsiderare la prima stagione di Boldini che va dal 1864 al 1870 anni trascorsi a Ferrara con i macchiaiuoli. Questa fase caratterizzata da una produzione di piccoli dipinti soprattutto ritratti, straordinari per originalità e qualità.
Vi sarà anche la possibilità di osservare una parte del magnifico ciclo di dipinti murari realizzati tra il 1866 e il 1868 con viste di paesaggi toscani e scene di vita agreste.
Le prime sezioni saranno dedicate alla immagine dell’artista attraverso autoritratti e ritratti, seguirà la parte parigina caratterizzata da splendidi paesaggi e dipinti di piccolo formato con scene di genere.
E’ nelle scene di vita moderna, esterni e interni dove Boldini si afferma come uno dei maggiori interpreti di quella Parigi ritenuta per decenni capitale mondiale di arte, cultura e mondanità.
Seguiranno le sezioni dedicate alla ritrattistica, soprattutto quella mondana, dove il pittore ne diventa il protagonista.
(7 gennaio 2015)
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