A Ferrara la Barcellona di Picasso e Gaudì. Fino al 19 luglio

Altra Cultura

Condividi

Ferrara La Rosa di Fuoco 00di Emilio Campanella

Dopo una lunga pausa, il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, il 19 Aprile ha aperto al pubblico la mostra: LA ROSA DI FUOCO, che si potrà visitare sino al 19 Luglio. Il Sottotitolo: LA BARCELLONA DI PICASSO E GAUDI’ già indica il breve, per quanto denso lasso di tempo preso in esame, durante il quale lavorarono nella capitale catalana moltissimi artisti delle più diverse discipline, ed il quadro che ci viene mostrato di una città vivacissima e di grandi contrasti. Proprio questi sono al centro della sala alla fine della prima parte, con testimonianze fotografiche degli scontri sanguinosi e delle devastazioni della “settimana tragica” fra il 26 Luglio ed il 2 Agosto 1909 che decretò la fine di una stagione di grande creatività, iniziata più o meno in corrispondenza con l’Esposizione Universale del 1888.

La rosa di fuoco era la stessa città, nella definizione anarchica. La suggestiva esposizione ferrarese si apre con un filmato di vita cittadina, e poi ci troviamo di fronte a I TETTI DI BARCELLONA di Pablo Picasso, del 1902, dal Museu Picasso di Barcellona; di seguito una sala interamente dedicata ad Antoni Gaudì, con magnifiche foto d’epoca e proiezioni di molte opere sue e di altri importanti architetti coevi; al centro una ricostruzione del modello della Chiesa della Colonia Guell, sospeso come un lampadario sopra uno specchio che ne rimanda l’immagine del progetto dell’edificio. Quello che colpisce in questa mostra, ed è ovviamente voluto, è il contrasto fra una vita borghese agiata, in palazzi sontuosi ed inventivi, ed una profonda miseria proprio accanto.

Molte sezioni, molti punti di vista aiutano a comprendere le sfaccettature della vita della città in quel momento storico. Le invenzioni, la creatività, le idee dei pittori che guardavano a Parigi e non solo, quelle degli architetti che rifacevano a modo loro l’ Art Nouveau e la Secessione, creando un loro stile inconfodibile. I pittori ritraevano la società che li circondava, l’agiatezza, come in SCENA DOMESTICA ALL’ARIA APERTA di Ramon Casas, del 1892, dalla Colecciòn Carmen Thyssen Bornemisza: una coppia sulla terrazza di casa, presumibilmente, dei coniugi, facilmente, elegantemente vestiti di bianco, forse la colazione del mattino, lui semi stravaccato sulla sedia a dondolo, gli occhi chiusi, pensa ai fatti suoi, lei, composta, rassegnata, mescola il suo caffè nella tazza. Di contrasto le DUE GITANE di Isidre Nonell del 1906, Colleciòn “El Conventet”, Barcellona. Molti ritratti, molti bei disegni, anche bellissimi. Lo sguardo sulla natura di Joaquim Mir, le suggestioni scenografiche per Wagner di Oleguer Junient cui è dedicata una raccolta saletta con PANNELLI DECORATIVI ISPIRATI A TRISTANO E ISOTTA E PARSIFAL, 1903-1904, Barcelona, Biblioteca de Catalunya, ed al centro: MODELLO PER UNA SCENOGRAFIA DEL TANNAUSER DI RICHARD WAGNER, Barcellona, MAE, Institut del Teatre. Non mancano sculture, specchi di Gaudì, gioielli magnifici e preziosizzimi. In tutto questo plana Pablo Picasso, con la sua presenza di quattordici opere che sono oltre il dieci per cento del totale, in un contesto che contempla venticinque artisti.La manifestazione nasce da una collaborazione con il Museu Nacional d’Art de Catalunya.

Il catalogo è autoprodotto da Ferrara Arte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(24 aprile 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

Pubblicità