Adamo ed Eva con lamentazione maschilista #Vistipervoi Santopietro, nomina sunt omina

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Adamo ed Eva 00di Alessandro Paesano  twitter@Ale_Paesano

L’idea di rivisitare il mito di Adamo ed Eva per indagare al contempo sulla relazione amorosa uomo donna e sui rapporti con dio ha indotto Mauro Santopietro, autore e inteprete maschile, a scrivere Adamo & Eva.

Il risultato è una piéce che si scontra con gli stereotipi e i cliché sull’essere uomo e donna che l’autore non riesce a dismettere in tutto il testo senza volerli davvero analizzare, senza volerli davvero ribaltare, senza analizzare davvero in profondità nemmeno il mito fondativo della cultura cattolica, ovvero quell’interdizione divina alla conoscenza perpetrata dalla chiesa cattolica nei secoli con tanta pervicacia (da Bruno a Galilei e oltre…).

Le possibilità offerte  dalla rivisitazione di parte del libro della Genesi nel testo si perdono subito in favore di una sensibilità contemporanea sul ménage uomo donna dove l’uomo si lamenta delle vessazioni femminili

Interessante l’allestimento paracircense con le corde dalle quali Adamo ed Eva sono appesi prima di scendere sulla Terra (dimenticando che nel mito vengono cacciati e non arrivano sulla Terra di propria volontà); la regia si distrae a far interagire attore e attrice con la terra e con l’acqua entrambi presenti veramente sul palco per via di quel fango dal quale secondo l’autore siamo nati e al quale torneremmo…
Mark Twain alla fine del 1800 aveva affrontato lo stesso tema con tutt’altro risultato: l’uomo era molto più stupido della donna e la donna dava i nomi alle cose, suggerendo che il logos non fosse maschile…

Invece nel testo di Santopietro dobbiamo accontentarci delle lamentele del suo Adamo per il carattere femminile di Eva…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(14 aprile 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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