di Alessandro Paesano twitter@Ale_Paesano
Mange Ta soupe (Francia, 1997) di Mathieu Amalric, apre la sezione Carte Blanche di questa quinta edizione di Rendez-vous, a lui dedicata che lo vede come ospite con una mini rassegna di alcuni suoi titoli.
Il film è il suo primo lungometraggio e racconta una storia semi autobiografica che indaga le conseguenze affettive subite da fratello e sorella, in seguito al suicidio del fratello minore e di un padre e una madre assenti e ormai anziani divorziati che vivono una vita che segue solo distrattamente quella della prole.
Un racconto intimista che è un gesto di affetto e di comprensione di un mènage familiare molto meno particolare e più diffuso di quanto non sembri che vede una magnifica Adriana Asti nel ruolo della madre che abita una casa disseminata di libri (impilati uno sull’altro anche davanti la porta delle stanze non più in uso come quella del figlio suicida…).
Una pellicola verbosa e per questo un poco televisiva magnificamente diretta, un gioiello mai giunto prima in Italia.
Uno dei motivi per cui Rendez-vous si ricorda come festival capace di lasciare il segno.
(10 aprile 2015)
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