Il Persiano, in scena Sabato 18 Luglio all’Anfiteatro di Sutri, fa parte, insieme al Cartaginese, di un progetto, proposto dalla Casa d’Arte Teatrale Fondamenta, strutturato in due spettacoli tratti da testi plautini di diversa natura, ma di pari significato e valore.
Nel suo perfetto intreccio di verità e apparenze, Il Persiano realizza un inimitabile modello di macchina comica, dove la boria del potere dei padroni è messa impietosamente alla berlina con spirito dissacrante, che rimanda alla poetica di Aristofane, all’utopia di una società di giusti, in armonia con la natura del mondo. Lo spettacolo ripropone la storica e affascinante modalità scenica di quella drammaturgia: quattro attori, attraverso l’uso delle maschere, interpretano, in un vorticoso ed esilarante gioco teatrale, i quindici ruoli dei due testi.
L’esperienza dei primi anni ’90 con Curculio e Truculento di Plauto e la regia di Giancarlo Sammartano, realizzata per l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, è qui ripresa con coerenza e rigore. Le maschere, realizzate da Giancarlo Santelli, sono ricreate sul modello delle terracotte votive a Dioniso, rinvenute negli anni ’60 e ‘70 negli scavi della necropoli di Lipari, che riproducono fedelmente i tipi della commedia greca nuova di Menandro e per affinità quelli della palliata latina.
La compagnia rimanda, con scrupolo filologico e libertà di pensiero, alla dimensione originaria del teatro plautino, riproponendo il divertimento degli intrecci, delle situazioni, dei caratteri, degli scontri verbali, e parallelamente la grande lezione del teatro classico, che nel rapporto con il pubblico, realizzava un’esperienza conoscitiva sulla natura e sul sociale. Una memoria segreta sul senso e il valore del Teatro, in cui la parola acrobatica danza in un corpo vitale.