Paulina Olowska, la staticità del nulla fino al 20 settembre ad Aquisgrana

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Paulina Olowska 00di G.T.

 

 

 

 

Fino al 20 settembre al Ludwig Forum di Aquisgrana, l’universo femminile dell’artista polacca che si appropria della lingua del costruttivismo, del pop inglese e del folklore.

Paulina Olowska, lavora con pittura, performance, materiale d’archivio e teatro.

I suoi quadri vanno oltre una continuità stilistica, l’artista si batte contro il principio dell’unicità dello stile. “Seguire il proprio temperamento, non farne un problema se poi il pubblico fa fatica a seguire i cambiamenti che intervengono in ogni mostra”, questo il pensiero della Olowska.

La velocità del cambiamento dell’orizzonte pittorico, è dettata anche dalla passione che l’artista coltiva per parlare i linguaggi artistici del passato: le avanguardie storiche, che altrimenti non avrebbe potuto vivere.

In questo modo l’artista riesce a fare suoi lo stile degli espressionisti tedeschi e dei costruttivisti russi che meglio riescono a dare una parola al quadro. Paulina Olowska è attratta dall’universo femminile.

Il corpo femminile è al centro della sua ricerca pittorica anche come attivatore d’immagini che ruotano intorno a specifiche culture popolari, nei suoi ritratti, trae spunto da riviste di moda, inserisce elementi sociali ed estetici per intensificare l’immagine, e per inserirla in un preciso momento storico e luogo geografico.

Per quanto rincorra la perfezione iconografica femminile, le sue figure rimangono statiche, prive di qualsiasi vibrazione. Le luci, le pennellate fresche, realistiche, non danno sufficiente vita alle donne ritratte: la passione, la determinazione tipica dell’oggetto femminile non c’è.

Gli occhi sono inespressivi, la staticità delle espressioni e dei volti vuoti, irreali rispetto alla perfezione proporzionale dei corpi. I quadri della Olowska non pretendono la totalità pittorica, vigorosamente perfetta, per significare l’infinità dei messaggi che l’artista vuole veicolare nelle sue storie tutte al femminile.

Per informazioni: www.ludwigforum.de.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(17 agosto 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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