A Roma la scultura del grande Henry Moore

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Henry Moore 00di Giorgia Trinelli

 

 

 

 

 

Le sculture del grande artista inglese del Novecento, lo scultore più pagato in asta, esposte fino al 10 gennaio 2016 alle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, Roma (Catalogo Elettra). Vent’anni dopo la sua ultima apparizione in Italia che si tenne a Venezia, ora Roma sente la necessità di omaggiare l’artista con una monografica in un luogo la cui classicità fa da controcanto alla complessa ricerca scultore del corpo umano tipico dell’artista.

La mostra propone un nuovo approfondimento monografico attraverso 75 opere: sculture, disegni, tecniche miste su carta e stampe). Moore è stato per l’Inghilterra quello che il Bernini fu per l’Italia: il portavoce, l’ambasciatore della tridimensionalità libera della scultura, della carnalità nel senso scultoreo del termine, dove energie, tensioni e forme si esprimono attraverso la sinuosità delle forme.

Ambiguità, enigma, suggestione, queste le espressioni che troviamo nell’artista che non cerca la perfezione e cinque le aree tematiche della rassegna.

Henry Moore, large reclining figure,“L’esplorazione del moderno”, dove l’artista prende spunto dalle avanguardie storiche, “Guerra e pace”focalizzata sulla trasfigurazione della sofferenza del periodo bellico, “Madre e figlio”, “Figura distesa” che individua e conduce il corpo femminile ai limiti dell’astrazione e “Scultura negli spazi pubblici” in cui affronta il delicato tema delle commissioni ufficiali, spingendolo ad affrontare il problema storico-estetico delle dimensioni monumentali.

Opere complesse, che danno spesso l’impressione del non finito, dello spazio aperto, dell’energia scultore che buca le forme per uscire dal corpo, quel corpo i cui canoni cercano di trattenere. Grande tensione, grandi plasticismi, sobrietà senza alcun eccesso, sinuosa austerità.

Una scultura moderna, forse per alcuni incomprensibile, ma affascinante.

A Roma fino al10 gennaio 2016.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(2 ottobre 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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