Arte, scultura, sintesi raffinata dell’astrazione gestuale e della tradizione classica dell’arte europea nei dipinti e nelle sculture di Cy Twombly, grande artista americano. Residente a Roma dal 1957 ( muore nel 2011), trova ispirazione nei colori, nella luce del Mediterraneo, nell’antichità classica, nelle poesie, elaborati sapientemente in un incontro tra segno e colore.
Segni metaforici che dalla violenza del graffito giungono all’eleganza del calligrafismo. Aperta fino al 13 marzo 2016, “Cy Twombly. Painting e sculpture” è una mostra opere provenienti da varie collezioni, riunite a Basilea, Museum fur Gegenwartskunst .
La mostra, un percorso complesso, suggestivo, in cui i quadri dialogano con le sculture, chiamate a fare da contrappunto nella scrittura espositiva dell’esposizione. Molti dipinti sono caratterizzati anche da uno schiarimento della tavolozza, in cui gli elementi pittorici su tela bianca, assumono una grande potenza trovando i riferimenti in Paul Klee o nei più remoti graffiti paleolitici.
L’opera è abitata da una scrittura rilanciata dall’uso sapiente della graffite che segna percorsi e forme ripartite in modo equilibrato tra sapienza compositiva e apparente casualità.
Simboli, caratteri e cifre sono accompagnati da un forte cromatismo che si serve di gialli e rossi, intervallati da toni pastello per dare luce e profondità, effetto aumentato dalle gocciolature ottenute con vernici direttamente sulla superficie pittorica… La dinamicità delle linee disegnate e delle tecniche, ricordano Pollock, reinterpretato con equilibrio e leggerezza, conferendo all’opera armonia ritmica data dall’intreccio delle linee.
Solo negli anni ’50 l’artista si avvicina alla scultura.
Una scultura che si nutre della quotidianità, il bianco è il colore che governa le sue opere, bianco che conferisce un aspetto arcaico, la classicità.
Riferimenti alla mitologia come fonte di ispirazione, utilizzo dell’astrazione analogo alla tridimensionalità della scultura, controllo della progettazione per la realizzazione di un delicato equilibrio tra gestualità e disegno, riferimento alla tradizione della storia dell’arte italiana come riconoscimento dell’arte, attenzione per il segno carico di altissima tensione che stimola lo scambio emotivo con lo spettatore.
Tutto a Basilea fino al 13 marzo 2016.
Per informazioni: (www.kunstmuseumbasel.ch).
(2 ottobre 2015)
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