Creatrice di forme, Camille Claudel lavora con le mani e con il cuore, esprimendo una forza che la reclusione nell’ospedale psichiatrico di Ville-Evrard, all’età di quarantotto anni, fa emergere con tutta la potenza distruttrice e alienante. Sì, perché la decisione di non creare più è tanto forte, per chi ha nella testa e nel cuore “del genio”, quanto quella di creare: forse di più.
Sorella di Paul, assai più noto poeta e drammaturgo, ha la capacità di stargli al fianco senza dover competere: è scultrice.
All’Accademia Colarossi incontra Auguste Rodin, che le chiede di entrare nel suo atelier. È l’inizio di una travagliata storia d’amore, forse la parte più nota della sua esistenza. Perché Camille non crea solo forme, dà le sue forme alle sculture di Rodin ed eccola comparire dietro al volto femminile dello splendido e sensuale Baiser. Ma lo stile di Camille non è quello del maestro. Dal 1883 in avanti espone le sue opere a Parigi e il suo nome comincia a circolare.
Scolpisce L’Âge mûr, incarnazione della sua sofferenza, quando il sentimento per Rodin inizia a trasformarsi in odio, odio infinito, insopportabile, folle.
«Delirio di persecuzione basato principalmente su false interpretazioni e false immaginazioni», la sua cartella clinica. Muore sola.
Un primo studio teatrale, basato sul materiale drammaturgico ricavato dalle sue lettere, ha debuttato il 21 novembre 2013 nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale: circondata della opere della mostra “Rodin. Il marmo, la vita”, l’attrice Elena Russo Arman ha dato voce alla travagliata esperienza biografica di Camille Claudel.
L’Âge mûr nié – Lettere di Camille Claudel è l’evoluzione di quello studio: in scena, Federica D’Angelo affronta un corpo a corpo con le parole delle lettere della scultrice, un dramma che si tinge di ricordo, aspirazione, sfrontatezza, passione, dolore.
L’âge mûr nié – Lettere di Camille Claudel
drammaturgia Maddalena Mazzocut-Mis
(da Corrispondenza di Camille Claudel – Abscondita edizioni)
regia Paolo Bignamini
con Federica D’Angelo
produzione ScenAperta Altomilanese Teatri / Accademia di Alto Perfezionamento Artistico Musicale “L. Perosi”
in collaborazione con Università degli Studi di Milano Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali
scene Francesca Barattini
aiuto regia Francesca Barattini e Shantala Faccinetto
consulenza drammaturgica Chiara Pasetti
organizzazione Carlo Grassi
si ringraziano Elena Russo Arman; Civita; Mireille Tissier
(25 novembre 2015)
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