di Emilio Campanella
A volte un errore porta a delle scoperte, talaltra a delle possibilità non previste. E’ stato così giovedi 13 ottobre, quando mi sono reso conto che la presentazione al Museo Correr di Venezia, sarebbe stata per il giorno seguente, e ne perlerò, infatti, successivamente.
Essendo in zona ho deciso di andare in Calle Giustinian, la stessa dove ha sede la direzione della Biennale e di salire al terzo piano dell’edificio che ospita il negozio/emporio, decisamente elegante di Luis Vuitton, ed entrare nello spazio espositivo che ospita in questo momento: Fondation Luis Vuitton building in Paris by Frank Gehry con l’intervento di Daniel Buren, aperta il 27 maggio, che non avevo ancora visitato, prevista sino al 26 novembre, e ch’è stata prorogata al 27 febbraio 2017. La mostra è stata ripensata, dopo la sua edizione parigina, da Daniel Buren, per lo speciale, raccolto ma arioso spazio veneziano: modelli, materiali, varie versioni in progress, verso la realizzazione finale dell’edificio.
Nel pomeriggio ho continuato il mio percorso per recuperare esposizioni non ancora viste. Sono arrivato al Ghetto ed alla Ikona Gallery di Ziva Kraus dove si può visitare, sino al 27 Novembre: Peggy Guggenheim in photographs, allestita in collaborazione con la Peggy Guggenheim Collection.
Occasione ideale data la presenza dell’animatrice del luogo, gran dama della cultura veneziana, dalla brillante e coltissima conversazione (con lei bisognerebbe prendere appunti continuamente) visitando la piccola, preziosissima esposizione e commentando ogni importante fotografia, e per gli autori e per i momenti fermati dall’obiettivo: Peggy Guggenheim giovanissima, in giro per il mondo, con opere d’arte fra le mani, più tardi mentre sistema un Mobile di Calder alla Biennale, elegantissima con un abito che sembra un Delphos di Fortuny, sui gradini della sua casa sul Canal Grande… Ca’ Venier dei Leoni, in gondola, un libro fra le mani, i famosissimi occhiali da sole inforcati. Il giorno seguente. data giusta, la presentazione del restauro di modelli lignei di edifici, realizzati in epoca settecentesca. La Fondazione Luis Vuitton, ancora una volta collabora con i Musei Civici Veneziani e sostiene il restauro di opere delle collezioni. Si possono vedere, dal 14 ottobre 2016, nella Sala delle Quattro Porte, al secondo piano del Museo Correr, due grandi modelli, uno, probabilmente corrispondente ad un progetto per Ca’ Rezzonico, poi realizzata diversamente, frammentario, ma affascinantissimo, e che grazie a questo permette di vedere un magnifico scalone interno, e l’altro, di Palazzo Venier dei Leoni, di cui fu costruito solo il primo piano, sede della Peggy Guggenheim Collection, e che della signora dell’arte contemporanea a Venezia, fu abitazione. Interessantissimi gli interventi relativi al tipo di restauro conservativo, e non troppo invasivo, rispettando le patine del tempo, pur cercando di integrare mancanze grazie a frammenti ritrovati e ricomposti: un gioco affascinante fra puzzle tridimensionale e “lego” d’antan che può apprezzare solo chi ami la modellistica nel suo livello più alto e dall’utilità indispensabile per le maestranza, quando gli edifici prendevano molto tempo per la loro costruzione.
I modelli sono tutti smontabili e si possono vedere i particolari degli interni, le decorazioni proposte, le diverse soluzioni delle facciate, i travi dei tetti, le scale interne, i cortili, i saloni. Al Museo Fortuny quattro modelli corrispondenti all’edificio principale di Villa Pisani a Strà, e tre altri destinati al giardino, uno dei quali non realizzato. questi ultimi erano stati esposti alla mostra: Andrea Palladio e la Villa Veneta da Petrarca a Carlo Scarpa, a Palazzo Barbaran da Porto di Vicenza, nel 2005. Questi quattro importanti modelli, il più grande dei quali fra poco verrà restaurato-per ora è visibile solo un saggio di lavoro- sono esposti al primo piano nobile del palazzo, insieme al percorso museale ed alla mostra temporanea: Quand fondra la neige…où ira le blanc…Collezionismo Contemporaneo a Palazzo Fortuny, sino al 6 Novembre.
(15 ottobre 2016)
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