Rendez Vous Festival 2018, ne “L’Atelier” protagonista espressivo come un blocco di cemento

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di Alessandro Paesano #rendezvous2018 twitter@ale_paesano #cinema

 

 

L’Atelier (t.l. Il workshop)  /Francia, 2017) di Laurent Cantet è ambientato alla  Ciotat, famosa per i cantieri navali chiusi ormai da 25 anni, in piena estate, un gruppo di ragazzi e ragazze partecipa al workshop di Olivia una famosa scrittrice di Parigi. Tra discussioni sulla trama del noir che vogliono scrivere, emergono resistenze e pregiudizi del gruppo. Tra i ragazzi Olivia rimane colpita da Antoine, che sembra poco attratto dalla storia della sua città che il resto de gruppo vuole usare come trama del noir e si concentra più in un presente fatto di frequentazioni destrorse e giochi pericolosi fatti mangiando pistole…

L’ultima fatica di Cantet parte con una mdp che sa esplorare persone e luoghi, idee e sentimenti, ma si dilunga in sequenze estetizzanti e si perde per strada senza decidersi a prendere una strada – un po’ come il gruppo nella storia raccontata – verso il noir o il thriller o la storia erotico amorosa (cui ammicca con fin troppa insistenza).

Il finale del film è troppo “scritto” e poco plausibile anche come esempio teorico o ideale, col quale Cantet  non scioglie veramente i nodi cui giunge a fatica,  lasciando il pubblico perplesso e deluso per il film che avrebbe potuto essere e che invece non è.

Antoine è interpretato da Matthieu Lucci alquanto sexy ma espressivo quanto un blocco di cemento e da Marina Foïs che sa interpretare bene la snob parigina ma si perde in una recitazione priva di credibilità, complice una sceneggiatura che si gingilla coi suoi personaggi senza saper bene cosa far fare loro.

 

 




 

(10 aprile 2018)

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