di E.T. #lettipervoi
Il libro di Daniele Trovato è un libro “scomodissimo” al quale la nota in quarta di copertina “Siamo l’insurrezione possibile” non rende sufficiente onore. Certo serve, insieme alla front cover, a ricordare al lettore in quale mondo si calerà una volta iniziato il romanzo dal quale non si staccherà più fino alla fine. Non vi dirò che ho letto il libro due volte di seguito perché travolto da atmosfere magiche e momenti straordinari irripetibili, l’ho letto due volte perché sapevo che certi mal di pancia mi avevano fatto saltare alcuni passaggi fondamentali.
Il libro di Daniele Trovato, per chi conosca la storia di questo paese, è fatto (è figlio?) di quelle stesse molotov di cui parla, di quelle stesse disperazioni, di quello stesso idelogismo politico, di quella stessa anarchia e, finalmente, della stessa ambiguità della quale è fatta la nostra Storia e della quale, alla fine, ci piaccia o no, sono fatti gli Italiani.
E’ un romanzo durissimo, scritto assai bene, e scritto più volte, oserei dire; controllato minuziosamente in ogni singola virgola, dal linguaggio perfetto, capace di evocare con chiarezza il mondo confuso delle manifestazioni, degli infiltrati, delle forze politiche contrapposte, ma anche no; di coloro che servi dello Stato lo sono fino in fondo, così in fondo da fare azioni che agite da qualcun altro sarebbero contro lo Stato e che regala – e quante volte mi sono dovuto fermare – un dolore sordo, laggiù in fondo, che dice che di quella roba lì siamo fatti anche noi, non soltanto quelli che troppo spesso definiamo loro, quasi a mondarci l’anima da colpe che non possono essere nostre, ma solo di qualcuno che sia altro da noi.
Un romanzo la cui vera essenza va molto al di là delle manifestazioni, della politica, e delle vite di merda delle quali racconta. “Il Paradiso per Sottrazione” di Daniele Trovato – anche autore ed attore di teatro – è edito da Alter Ego. Fossi in voi lo leggerei.
(17 gennaio 2021)
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