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“Ikos” di Giuseppe Sciarra: lì dove non avresti mai creduto di poter finire

di Michele Salvioli, #Cinema

Ci sono opere che vanno partorite al giusto tempo. Ci sono esperienze dolorose che lasciano segni indelebili. Ci sono giorni bui nei quali sembra di cadere nel vuoto risucchiati dalle proprie paure. Poi c’è la rinascita. Lenta, faticosa, fatta di ricadute e di altri momenti soffocanti. Ci sono ancora i vecchi tormenti che riaffiorano e ti catturano con i loro tentacoli riportandoti a fondo. Lì dove credevi di non poter finire mai più.

Giuseppe Sciarra si mette a nudo e lo fa con lo sguardo limpido di chi ha superato il suo dolore. Il percorso per arrivare a raccontare la sua storia è forse più importante dell’opera stessa che è pregevole sotto vari punti di vista. Innanzitutto la scelta di alternare immagini di repertorio, semplici ed emotivamente toccanti, a quelle simboliche, aperte a più interpretazioni ma incisive. C’è un equilibrio tra questi due aspetti che è fondamentale per il valore dell’opera: un eccesso, sia nell’uno che nell’altro senso, l’avrebbe compromessa. Le immagini del Giuseppe bambino, così sorridente in un pranzo di festa con parenti ed amici, stridono con la voce narrante che racconta le angherie subite. Era solo un ragazzino, ingenuo e affettuoso che veniva deriso e insultato perché effemminato. La sua spontaneità e la sua natura è stata repressa e in qualche modo mutilata perché mostrarla dava fastidio ai suoi aguzzini.

Ma non mi vorrei soffermare sugli aspetti tecnici che sono comunque apprezzabili.

Quello che mi ha stretto il cuore è lo sguardo della madre, e le sue parole con la cadenza napoletana; la voce narrante di Edoardo Purgatori profonda e incrinata per un sincero coinvolgimento emotivo; la scelta di dare una propria chiara visione senza sentenziare; il finale carico di speranza riflessa negli sguardi degli amici incontrati a Roma la città che ha visto il regista rinascere come coloro che sono forti.

 

(23 agosto 2021)

©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata

 




 

 

 

 

 

 

 

 



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