“Frère et sœur”, un altro film di Arnaud Desplechin a Rendez-vous

Altra Cultura

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di Alessandro Paesano
Frère et sœur (t.l. Fratello e sorella) (Francia, 2022)
quattordicesimo film di Arnaud Desplechin è un film d’autore che racconta di un fratello e una sorella,  Louis (Melvil Poupaud) e Alice (Marion Cotillard), lui ex insegnante e scrittore, lei attrice teatrale,  che non si parlano più da quindici anni, da quando lui è diventato uno scrittore di successo e lei ha cominciato a odiarlo e lui ancora la accusa di questo odio feroce. Lui se la prende col nipote sedicenne, lei non ha nemmeno il coraggio di entrare in casa quando a lui è morto il figlio.

Il film ci racconta le loro vicissitudini, ma a poco valgono le coordinate biografiche dolorose entro le quali il film si sviluppa, la morte del figlio ancora bambino di lui, un incidente di macchina nel quale i loro genitori vengono ricoverati e muoiono in ospedale a chi giorni di distanza l’una dall’altro. Sullo sfondo, del tutto esornativo, un terzo fratello, felicemente in coppia con un altro uomo, del quali nulla ci è dato sapere.
La morte dei genitori spezza questo rancore e questo odio anche se Alice decide di abbandonare figlio marito e fratello e andare in Africa.

Desplechin si cimenta in un cinema cerebrale, raccontando una storia che troverebbe un respiro più adeguato sulla pagina scritta del romanzo, dove si può descrivere un personaggio presentandocelo solamente con gli occhi azzurri e i capelli biondi mentre al cinema avrà sempre il volto completo di un attore o un’attrice.

Manca ai personaggi lo spesso concreto di un vissuto che è alluso e mai mostrato (il rapporto doloroso tra Louis e sua madre, i primi romanzi senza successo) così come dell’odio di Alice per il fratello non ci vengono dette né cause ne dinamiche mentre i dialoghi altisonanti dei due protagonisti (Lui ha rubato il mio nome dice Alice)  (Io quando ‘era bisogno mi sono difeso da mia madre dice Louis) privi di contesto come sono sforano il ridicolo e risultano involontariamente parodistici.

In Francia il film ha diviso la critica tra chi lo ha amato e chi lo ha odiato. A chi scrive sembra manchi proprio la storia in un film che affoga nella sua stessa presunzione. Non ce ne voglia Rendez-vous che, dalle sue prime edizioni, ha sempre sostenuto un regista al quale deve credere molto.
C’è da chiedersene il perché.

 

(3 aprile 2023)

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