“La Syndicaliste” di Jean Paul Salomé

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di Alessandro Paesano
La Syndacaliste (t.l. La sindacalista) (Francia/Germania, 2022)
di Jean Paul Salomé, programmato al festival Rendez-vous, racconta le vicissitudini di  Maureen Kearney (Isabelle Huppert) la rappresentante sindacale di origini irlandesi del colosso nucleare Areva (una multinazionale, fino al 2016 di proprietà maggioritaria dello Stato francese) che ha subito un’aggressione a sfondo sessuale come atto intimidatorio (la donna denunciava un accordo commerciale con la Cina che avrebbe causato la perdita di migliaia di posti di lavoro in Areva).

Tratto dal libro/inchiesta della giornalista Caroline Michel-Aguirre Jean Paul Salomé, che firma la sceneggiatura insieme a Fadette Drouard, sceglie di raccontare l’aggressione subita da Kearney dal punto di vista privato, familistico, personale, ignorando il portato politico, economico e sociale senza nemmeno mostrare la reazione della stampa (alla quale, a differenza del film, la vera Kearney si era rivolta). Salomè è più interessato alla prova d’attrice di Huppert nel mostrare come il suo personaggio affrontare un processo. Kearney infatti non venne creduta e fu accusata di essersi inventata l’aggressione.

Ne emerge un film che, a ignorare i fatti realmente accaduti, ha tutta l’allure della prova magistrale di recitazione di Huppert ,credibilissima anche nelle situazioni al limite dell’assurdo descritte nel film, ma che risulta del tutto inadeguato a ricordare un passaggio epocale nella gestione della cosa pubblica francese  a proposito del nucleare (prima fonte di energia elettrica del Paese).
Il fatto che il film venga presentato nei titoli di testa come tratto da un storia vera non aiuta a sorvolare sulle omissioni che Salomé opera nel restituire la storia, per privilegiare il racconto della donna e scapito di quello della sindacalista (malgrado il titolo) tradendo una certa vocazione televisiva nel modo di raccontare i fatti, privilegiando dettagli secondari (per esempio la mano di Kearney che si sottrae a una carezza dl marito dopo chele hanno formalizzato le accuse) e prevedibili utili a illustrare il rapporto tra Kearney e suo marito meno a comprendere una pagina importante della storia recente della Francia.
Un film che promette più di quanto mantiene a cominciare dal titolo poco adeguato: la Femme (la donna) sarebbe stato più appropriato.

 

(3 aprile 2023)

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