Rendez-vous 2023 regala perle come “Jacky Caillou” di Lucas Delangle

Altra Cultura

Condividi

di Alessandro Paesano
Jacky Caillou (Francia, 2022) di Lucas Delangle è una pellicola atipica, che ha gli stilemi del film rurale, con vocazione documentarista per le Alpi francesi  e quelli del film di lupi mannari senza essere veramente nessuna delle due cose.

Il primo lungometraggio di Lucas Delangle è un film su di un personaggio, Thomas, ma tutti mi chiamano Jacky che ha lo sguardo perduto di Thomas Parigi, cresciuto dalla nonna dopo che i suoi genitori sono morti in un incidente stradale (io ero in macchina con loro). Jacky spia le pratiche streghesche della nonna che è una magneteuse che cura, con l’ausilio della preghiera e la forza del fluido magnetico che emana dalle mani, una pletora di persone che la ripagano in beni (cibo, bevande) non denari.

Jack guarda con distacco e curiosità le pratiche della nonna documentandone l’operato mentre esplora il mondo che lo circonda col quale sembra voler intessere una connessione, trovare un suo spazio, siano le pratiche della nonna o la vita alpina di un villaggio di pastori, un po’ cucciolo abbandonato dai genitori un po’ alieno che vaga in un mondo nel quale non sembra avere un posto. Quando Elsa (Lou Lampros) una giovane accompagnata  dal padre cede aiuto alla magneteuse per guarire da una strana malattia della pelle (che nasconde ben altro) Jacky comincia a interessarsi alle pratiche della nonna che cerca di insegnarli l’imposizione delle mani (con gentilezza, si vede che non hai mai toccato una donna).
Il film è insomma il racconto dell’esplorazione del mondo visto con gli occhi di un ragazzo attratto per la prima volta dall’amore e incoraggiato dai primi successi come magneteur subentrato alla nonna (che muore all’improvviso).

Elsa è attratta da un irresistibile richiamo alla natura selvaggia, che la allontana dal consorzio umano e le fa abbracciare una ferinità che non è quella scritta nella natura (della lupa che attacca il bestiame si dice che sembra avere il gusto di uccidere e non di nutrirsi) e l’amore di Jacky non le basta per rinunciare a uno stato brado nel quale solamente sente di per essere se stessa.

Perdendo lei e salvando una giovane ragazzina da morte certa Jacky trova un suo ruolo nel consorzio umano (e maschile).

Un film che ha nella verità dei personaggi che ci mostra e ci racconta una sua irresistibile energia,  al di là di qualunque stilema di genere o narrativo, rimandando a una immanenza e un mistero che ognuno, ognuna, riempie con il proprio vissuto.
Un film che ci scarica del male che assorbiamo dal mondo che ci circonda proprio come fanno Jacky e sua nonna che si purificano abbracciando gli alberi.
Elegante, credibile, sensuale e ipnotico Jacky Caillou è film unico e incatalogabile che seduce e convince.

Un’altra perla di questa tredicesima edizione magica di Rendez-vous.

 

 

(2 aprile 2023)

©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 



Pubblicità