Quella di Saturno Buttò a Monsummano Terme è una mostra imperdibile

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di E.T.
Conosciuto in tutto il mondo, con le sue opere che viaggiano da Tokyo a Reykjiavick, dal nord Europa alla Spagna, veneto di nascita e di diploma d’arte, Saturno Buttò è uno di quei talenti che fanno gridare alla perfezione. Il tratto, una mano perfetta, va molto oltre lo stile provocatoriamente provocatorio con certissime eco autobiografiche e un talento per la luce (artificiale, in questo caso9 di chiara ispirazione caravaggesca.

Un pittore prolifico che dipinge moltissime opere e che più di un occhio, in occasione della calda ed accogliente inaugurazione al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Monsummano Terme (anacardi buonissimi come non ne assaggiavo da tempo!) ha guardato con timore e con un certo velo di perbenismo pochissimo trasparente, soffermandosi sulle immagini più che sulle reali fonti d’ispirazione, sul talento, sul tratto, con l’autore che faceva capolino da qualche opera, celato dietro un camice o una donna in costume succinto a dire: “Ti vedo”. E tu osservi lui che osserva te che guarda se stesso mentre dipinge i suoi demoni e nemmeno te ne accorgi. Poi scopri influenze cinematografiche importanti, volendo proprio far finta di essere qualcuno che sa, e ritorni alle immagini della cinematografia di Derek Jarman, da Caravaggio a Edoardo II a Wittgenstein. Anche se quelle tavole hanno qualcosa in più che viene direttamente dall’artista e dalla sua esistenza, che non vorrei chiamare pulsione.

Così non resisti e ti avvicini alle opere, perfette come stampe, per capire se si tratta veramente di olio o acrilico su tavole, perché è tale la padronanza del pennello, tale la maestria, tale l’abilità che puoi anche decidere che i soggetti rappresentati sono disturbanti, che non è la tua forma d’arte, puoi persino chiederti cosa ci faccio qui?, ma sai di essere di fronte a qualcosa di assolutamente irripetibile e unico. Nella concezione e nell’azione. Buttò non è uomo pubblico, dice di sé, ma è con grande passione che parla al pubblico delle sue opere (contrassegnate dall’antico simbolo di saturno che oggi sembrerebbe, agli astrologi da supermercato, una Luna Nera rovesciata), che si raccoglie attorno a lui nel giorno dell’inaugurazione alla quale abbiamo partecipato con un’amica alla quale vogliamo bene.

La mostra “Amore Sacro e Amore Profano” secondo chi scrive è una mostra imperdibile. Lo è per le opere, ma anche – evento sempre più raro – per l’allestimento suggestivo, per l’attenzione allo spettatore per la perfetta illuminazione. Fino al 24 settembre al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Monsummano Terme, che fa bella mostra di sé al centro di un bellissimo giardino.

L’esposizione ospita ventidue tavole di grande fascino, è curata da Rocco Normanno e Silvia Di Paolo, con la collaborazione di Claudio Della Bartola, e rimarrà aperta fino al al 24 settembre.

 

(22 maggio 2023)

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