E’ morta Antonella Lualdi. L’attrice si è spenta all’età di 92 anni

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di Giuseppe Sciarra

Il mondo del cinema é un sogno non solo per gli spettatori ma anche per i suoi interpreti. Puoi trovarti a essere la prediletta o il prediletto di alcuni dei cineasti più talentuosi del momento e poi sparire nell’oblio e ritornare nella realtà – lontano dai set cinematografici e dai suoi destini prestabiliti e rassicuranti, il che vuol dire essere dimenticati dal pubblico e non essere più amati; c’è chi lo accetta e chi ne resta vittima a vita, d’altronde il risveglio alla realtà da un bel sogno non è mai piacevole.

Chissà come é stato questo risveglio alla realtà di Antonella Lualdi. Forse la bella attrice nata a Beirut ha deciso di sua spontanea volontà di allontanarsi dal cinema. I copioni si erano fatti meno interessanti e la vita reale nonostante tutto – fatta di figli e di un grande amore con un altro divo “dimenticato” come Franco Interlenghi – avevano preso il sopravvento con una vita borghese rassicurante e privilegiata.

Antonella Lualdi è stata una diva del cinema amatissima e ammirata dall’intera penisola italica, appena uscita dal conflitto mondiale e con un desiderio ardente di rivalsa e riscatto dai milioni di morti strappati alle loro famiglie. Era più bella della Loren e della Lollobrigida a mio avviso, ma è un mio modestissimo e opinabile parere. Fu un’attrice sulla cresta dell’onda del nostro cinema negli anni ’50 e ’60; quello di massimo splendore della nostra cinematografia in cui Fellini incantava e stregava il mondo intero e Visconti lo seduceva con la sua decadente bellezza e con i suoi belli e le sue belle irraggiungibili e tragici.

Antonella Lualdi lavorò coi grandi della settima arte, da Ettore Scola a Vittorio Gassman, da Carlo Lizzani a Mauro Bolognini. La sua era una bellezza sfrontata, provocante ma con qualcosa allo stesso tempo di angelicale e dolce; una femme fatale accudente più che letale, la cui bellezza indiscutibile ammaliò anche Pasolini che la intervistò per i suoi Comizi d’amore. Si è spenta a 92 anni in una clinica romana lontana dai fasti di un tempo – nonostante avesse ripreso a lavorare, il suo ultimo film risale al 2009, La bella società di Gian Paolo Cigno – e serbando con sé un grande dolore, l’arresto di sua nipote, Virginia Sanjust di Teulada che aveva tentato di aggredirla per i suoi problemi di droga e che lei era stata costretta a denunciare suo malgrado. Un finale il suo segnato da questo grande dolore ma anche da quella libertà e serenità che solo la morte può dare, checché se ne dica.

 

(10 agosto 2023)

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