Angelo Molica Franco. In libreria il libro “Il buio straordinario”

Altra Cultura

Condividi

di Redazione

A inizio Novecento, nella Recherche, il barone di Charlus non lo ammetterà mai. Tantomeno Marcel Proust. Corre quasi tutto il secolo, e Pier Vittorio Tondelli e gli Altri libertini vogliono gridarlo al mondo intero. Del resto, oggi sappiamo dire “Io sono omosessuale”. Ma come nasce l’identità che si rivendica come propria nel momento in cui si pronuncia quella sentenza di riconoscimento e appartenenza?

Quando, a fine Ottocento, Freud scopre quel magma emotivo sommerso di passioni e istinti chiamato inconscio, in realtà sta sentenziando che il destino dell’essere moderno figlio del progresso sarà la crisi. Nel passaggio, con la rivoluzione industriale, dal mondo rurale al mondo nuovo, l’uomo da un lato spezza infatti le catene dell’imitazione e prosecuzione dei modelli del passato, ma al contempo perde i contorni della propria identità. Ed è in quel preciso momento di crisi della creazione, mentre i villaggi si trasformano in città e il treno innesca il moderno, che i diversi allargano l’orizzonte del proprio paesaggio e comprendono di non essere da soli e di meritare un posto nel nuovo tempo.

Questa, dunque, è l’intuizione di partenza di Angelo Molica Franco, che cioè l’identità omosessuale moderna – un’idea slegata dai vecchi concetti di illegale pederastia o di peccaminosa sodomia – sia in tutto e per tutto un figlio indesiderato della Rivoluzione industriale. E per osservare da vicino il suo pieno sviluppo lungo tutto il Novecento, in questo incalzante saggio narrativo, l’autore sceglie di investigare nel campo più insidioso, il cuore umano, a partire dal riflettore più pungente della realtà: la letteratura.

Da L’immoralista di André Gide e Maurice di Edward Morgan Forster, passando per Sodoma e Gomorra di Proust e Addio a Berlino di Christopher Isherwood, fino ad arrivare a Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes e Altri libertini di Tondelli, Molica Franco cerca e interpreta nelle pagine dei classici della gay literature decennio dopo decennio le parole, i fatti, la memoria e i sentimenti delle generazioni di omosessuali nel secolo breve. Perché la letteratura del Novecento ha dato forma ai sentimenti che gli omosessuali hanno affrontato, cioè vissuto, lungo tutto l’accidentato secolo della modernità. Da sempre a stretto contatto con la vita, quella creatura polimorfa che è il romanzo – capace di diventare ora documento ora sogno – genera una nuova grammatica della visione del diverso.

Ma soprattutto indaga nelle microstorie di protagonisti favolosi, testimoni con la propria esistenza di cosa sia il buio straordinario: non solo i noti Karl Heinrich Ulrichs o Amanda Lear; ma anche nomi obliati come il fotografo Wilhelm von Gloeden, noto per i suoi nudi maschili, o il pioniere dei diritti civili Edward Carpenter; e infine personaggi inediti quali Ferdinand Grimm, il fratello omosessuale dei fratelli Grimm e anch’egli fiabista, o la prima drag queen di cui si ha notizia, il nero americano William Dorsey Swann. Questo affinché il gioco di specchi tra Storia e letteratura abbia un suo riscontro nelle vite vissute all’insegna del buio straordinario: un’eredità, un magma emotivo, una memoria collettiva che ogni omosessuale si porta dentro.

Con uno stile personale, l’autore riesce a coinvolgere il lettore in questa indagine finora mai affrontata, senza rinunciare a fuggevoli e luminose istantanee di racconto autobiografico, in modo da affiancare con discrezione i protagonisti del libro mentre abbandonano la colpa del buio, e allo stesso tempo alzare la temperatura della narrazione. Ne viene fuori un viaggio narrativo appassionato, intimo e pop, in grado di aprire squarci di luce su personaggi e opere letterarie del Novecento e naturalmente sulle vite degli scrittori che le hanno create.

Un’investigazione letteraria condotta con una lingua così elegante e appassionata da accendere nel lettore la voglia di tornare a leggere, o leggere per la prima volta, i classici passati in rassegna, come se la lente di osservazione di Molica Franco abbia donato loro un ulteriore spessore di umanità.

Angelo Molica Franco è giornalista culturale, scrittore e traduttore letterario. Scrive per il Venerdì di Repubblica e per Il Fatto Quotidiano. Il suo ultimo libro è A Parigi con Colette (Perrone, 2018). Suoi racconti e saggi sono apparsi su riviste, quotidiani e raccolte.

 

 

(21 novembre 2023)

©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Pubblicità