“Napoleon”, per me un flop colossale

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di Michele Pirro
La testa penzolante di Maria Antonietta in apertura sembra un bellissimo biglietto da visita. Invece no, diciamolo subito, chi si reca al cinema per assistere ad un capolavoro pieno di battaglie e vicende storiche avvincenti sarà deluso. Perché le aspettative su Napoleon, ultimo film di Ridley Scott uscito nelle sale il 23 Novembre 2023 e costato ben 200 milioni di dollari, sono altissime guardando il trailer, molto più riuscito dell’opera cinematografica del regista britannico.

Di certo, colui che ha regalato al pubblico perle come Alien, Blade Runner e Il Gladiatore, in questo caso ci fa sentire come un ragazzo innamorato di una bella fanciulla di cui subisce prima il fascino e poi viene abbandonato. Praticamente la stessa delusione che Napoleone matura dopo aver scoperto che la sua Giuseppina lo tradisce durante le campagne belliche.

Ambientato nel 1793 nel pieno della Rivoluzione Francese, il giovane ufficiale dell’esercito Napoleone Bonaparte (Joaquin Phoenix) assiste alla decapitazione di piazza della regina Maria Antonietta. A seguito di alcune conquiste importanti da lui condotte come l’assedio di Tolone, respingendo le navi britanniche con l’artiglieria, e la repressione dell’insurrezione realista del 13 vendemmiaio nel 1795 attraverso gli stessi ordigni balistici dopo la caduta di Robespierre, egli scalò rapidamente gerarchie fino a diventare Generale, ottenendo così grande popolarità e credibilità sia negli ambienti militari che in quelli politici.

Si invaghisce dell’avvenente vedova Giuseppina di Beauharnais (Vanessa Kirby) e dopo averla corteggiata i due intrapresero una relazione appassionata fino a giungere a matrimonio. Durante l’assenza di Bonaparte però, l’aristocratica Giuseppina si consola tra le braccia del soldato Hyppolite Charles non senza essere scoperta. Da qui la storia si incentra prevalentemente sulla tossicità del rapporto dei due, tra falsità, convenienze ed attrazione, lasciando poco spazio (sicuramente non quello che meriterebbe) alla grandezza sul campo di battaglia di uno dei più grandi conquistatori di tutti i tempi.

La sceneggiatura di David Scarpa (sarà la sua anche del prossimo Gladiatore 2) è la vera grande pecca del film da diversi punti di vista. Il primo senza dubbio riguarda la descrizione di Napoleone che appare un uomo dal poco carattere, una “macchietta” per certi tratti, quasi arrivato a proclamarsi imperatore un po’ per caso o gentile concessione. In secondo luogo i dialoghi, davvero poveri e banali. Infine citare il nome di Giuseppina in modo così ripetitivo e monotono in ogni situazione, rende il susseguirsi degli eventi molto noioso, con tempi lenti, facendo perdere del tutto l’attenzione.

Joaquin Phoenix dall’alto della sua grandezza non può certo far miracoli e rappresenta Bonaparte al meglio che può, secondo i dettami del copione. Aimè non risulta comunque convincente ma è evidente di come il suo talento venga penalizzato. Bene la Kirby invece, davvero centrata nel ruolo di Giuseppina, intrigante, furba e perspicace. Non vi sono altre parti rilevanti e degne di attenzione, ulteriore questione che abbassa la qualità dell’opera. Se c’è qualcosa di buono e da apprezzare sono la fotografia di Dariusz Wolski, davvero affinata e godibile, e la messa in scena dell’incendio di Mosca durante la campagna Russa. Le battaglie non sono accurate, poca strategia e poco sangue. Qualche sparo, tanta polvere, cavalli e uomini che si scontrano, pertanto nulla di così epico. Musiche asettiche, altra nota dolente da mettere al vaglio.

In conclusione, se la curiosità vi assale e proprio non riuscite a non vederlo, fatelo senza alcuna grossa aspettativa. Di fatti però la critica ha già spazzato via qualsiasi possibilità di vittoria agli oscar, al massimo racimolerà qualche nomination, nulla di più.

E’ proprio vero che quando i Grandi hanno dato tutto il loro meglio sono destinati al declino, a meno che non ci si fermi prima così come Napoleone Bonaparte non ha saputo fare.

 

(4 dicembre 2023)

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