Il regista iraniano Mohammad Rasoulof condannato in patria a cinque anni e alla fustigazione

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di Redazione Cinema

Il regime liberticida e medievale che governa l’Iran con ambizioni di dominio non solo panarabo, ha condannato a cinque anni di carcere (otto anni secondo altre fonti), alla confisca dei beni e alla fustigazione il regista di fama internazionale Mohammad Rasoulof dopo averlo accusato di aver fatto parte di un complotto contro la sicurezza nazionale attraverso i suoi film e i suoi documentari, come da dichiarazione del suo avvocato Babik Paknia.

Il 51enne Rasoulof  è uno dei più importanti registi iraniani contemporanei: nel 2020 aveva vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino con il film Il male non esiste, sulla pena di morte in Iran. Il suo ultimo film, Il seme del fico sacroè stato selezionato per il Festival del cinema di Cannes 2024. Nessuno dei suoi film è stato distribuito nel suo paese.

 

 

(10 maggio 2024)

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