71ª Mostra del Cinema di Venezia, “Im Keller” di Ulrich Siedl: inquietante catalogo di cantine austriache

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Mostra Cinema di Venezia 2014 - 00di Emilio Campanella

IM KELLER di Ulrich Siedl, fuori concorso. Ho recuperato in extremis l’inquietante catalogo di cantine austriache passato il 28 Agosto. Pur non amando questo regista, trovo sempre interessante il suo lavoro di maniacale entomologo dei comportamenti umani. In questo caso ci mostra una serie di atteggiamenti disturbati e disturbanti, apparentemente divertenti e talvolta – più spesso, scioccanti.

Un signore ha un poligono di tiro sotterraneo e si diletta di opera fantasticando di poter essere un bravo tenore lirico. I suoi amici di pallottola fanno discorsi banalmente e gravemente razzisti che lui cerca di ricondurre ad una visione di maggiore comprensione per gli immigrati. Una signora avanti negli anni ogni tanto scende in cantina dove tiene in scatole di cartone e carta velina i suoi bimbi molto piccoli. Se al primo episodio crediamo alla sua convinzione, poi ci rendiamo conto che si tratta di bambole molto realistiche e quasi scioccanti. Quasi cadaverini conservati, ma è tutto sommato una mania innoqua. Ogni tanto vediamo massaie che fanno il bucato, la lavatrice in funzione, sull’attenti,  lo squardo in macchina.

Un’altra sembra un museo di storia naturale ottocentesco o un laboratorio di tassidermia; questi signori sparano a qualunque animale e se lo mangiano! Cléo è una donna masochista e ce lo racconta mentre legata come un salame, si fa ridurre il sedere ad una mortadella rossiccia e ne è molto felice. Nel sesso vuole un uomo dominante, ma non un assassino, infatti ha mandato in galera per quattro anni un marito violento. Si occupa di donne violentate, perseguitate e picchiate dagli uomini. La sua sessualità ed il suo piacere sono una cosa molto separata.

Un uomo tiene un gigantesco serpente in una grande teca terrario. Ed assistiamo al suo pranzo!!! Un gruppo di simpatizzanti nostalgici nazisti si riunisce nella cantina enorme di uno di loro, arredata con ogni genere di cimelio, suona gli ottoni e s’inciucca oltre ogni dire! Ed eccoci alla coppia che più ha fatto parlare di se:  la “mutti” dominante ed il suo “schiavo d’amore”.

Lei, alta e grande, capelli a metà fucsia, aspetto decisamente “pericoloso” si presenta e ci espone il suo modo di amare il marito orso ( poliziotto privato che vediamo controllare un teatro), che tortura in maniera raffinata e divertente, lui accetta tutto e mugola, geme e gode. Lo vediamo nudo pelosotto, massicciotto, con il bel culo muscoloso esposto, mentre pulisce il bagno con la lingua, poi pulisce anche lei dopo che ha fatto la pipì. Successivamente laverà i patti con alcuni pesi appesi ai esticoli. Soffre e sembra contentone! Mostra Venezia 2014 - 13 Im Keller

Lei continua spiegando come un rapporto d’amore siffatto non possa che essere basato sulla più profonda fiducia. Lui prima portava la cintura di castità, ora non più, ha imparato a rispettare il divieto a masturbarsi. Scesi in cantina sempre lei ci mostra i giocattoli con cui lo sottomette: plugs, dildos, ed un blocca testicoli che obbliga dolorosamente la vittima alla posizione inginocchiata, ad ogni movimento la tensione aumenta. Ultimo atto, lui è legato supino e con i testicoli legati, lei con una carrucola lo solleva man mano con piccoli strappi ad ognuno dei quali sentiamo i gemiti dello schiavo e vediamo chiaramente aumentare la tensione della sua erezione… Amore.

Ese loro sono contenti, perchè no!

Inquietanti le risatine d’imbarazzo della sala; ancora di più il silenzio che accompagnava le immagini della cantina nazista!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(5 settembre 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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