Lucilla Morlacchi, l’omaggio di Emilio Campanella

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Lucilla Morlacchidi Emilio Campanella

UN’ALTRA SIGNORA DEL TEATRO CI HA LASCIATI. La discreta, bravissima, intensa, sottile, Lucilla Morlacchi ha percorso il palcoscenico, si è lasciata le luci di scena alle spalle, è entrata in quinta, è passata dal camerino a radunare le proprie cose, e con la valigetta contenente la sua storia di grande donna di teatro si è avviata verso l’uscita degli artisti. Il taxi l’attendeva fuori per portarla all’aeroporto in tempo per il volo prenotato con destinazione PARADISO DEGLI ATTORI.

All’arrivo, sicuramentegrandifesteggiamenti ed il regalo di un copionescritto per lei da interpretarenell’imminente festival…  Tornando qui ripenso a quanteemozioni mi ha regalatoquestasignora, vivevo a Genova ed il TeatroStabileproponeva le regie di Luigi Squarzina che quelteatrodirigeva con Ivo Chiesa. Nella memoria èfotografata la Kattrin, figlia muta di Madre Courage nelmemorabileallestimento con Lina Volonghi. Nella pièce brechtiana, Kattrin ha un ruoloscolpitodaigesti che suppliscono la voce che manca e le mute urladisperate per la violenzasubita che la Morlacchi con il suocorporiusciva a rendereassordanti. Sempre di queglianni le goldonianeULTIME SERE DI CARNOVALE ed I RUSTEGHI, sempre di Squarzina in cuil’intrigante, brillante, intelligente, fascinosa, volitiva Sora Felice aveva il volto e la voce indimenticabili di Lucilla Morlacchi. Poi la dolente Mommina pirandelliana di QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO; un TARTUFO Molière/Bulgakov entrambi sempre di Squarzina. Un’ANITRA SELVATICA durissima con Ronconi, e prima LE SERVE di Genet con Mina Mezzadri. Il cinema e la televisione, soprattutto in molti sceneggiati, come si chiamavano allora, ma soprattutto l’indimenticabile, schiva, dolente Concetta nel GATTOPARDO viscontiano.

Poi ritrovata a Milano, al Pierlombardo di Parenti, in uno scatenato, divertentissimo Feydeaux; negli ultimi anni alla Biennale Teatro nei pasoliniani TURCS TAL FRIUL e più recentemente la testoriana MONACA DI MONZA spettacoli entrambi, per la regia di Elio de Capitani. Due ruoli forti e drammaturgicamente molto sfaccettati.

(15 novembre 2015)

 
©emilio campanella 2014
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