Notturno di donna con ospiti, grandissimi Giuliana De Sio e Gino Curcione #Vistipervoi

Altra Cultura

Condividi

Giuliana De Sio 00di E.T.  twitter@iiiiiTiiiii

Eravamo all’ultima replica romana, alla Sala Umberto, della messa in scena di Enrico Maria Lamanna, dello splendido testo di Annibale Ruccello “Notturno di donna con ospiti” con grande protagonista Giuliana De Sio, bravissima, con un Gino Curcione che lascia a bocca aperta per la sua forza intepretativa e quattro comprimari che potevano essere anche altri.

Lo spettacolo fatica ad ingranare; Giuliana De Sio (Adriana) abbandonata sulla scala della casa che abita con la famiglia persa nei suoi pensieri mentre il marito (Mimmo Esposito) le dà gli ordini necessari, sta preparandosi per andare al lavoro. Poi la sbatte sul tavolo per una sveltina, ma viene morso ad una mano. Adriana sa come farsi rispettare, apparentemente. Poi l’uomo se ne va ed Adriana  comincia la lotta con i suoi fantasmi per tutto il primo atto che scorre via che è un piacere. Apparizioni, l’amica l’infanzia di Adriana (Rosaria De Cicco, decisamente sopra le righe), inseguita dal marito (Andrea de Venuti che non brilla nel ruolo, diciamo) che tradisce, tradita a sua volta; intrecci ruccelliani, un po’ di deja vu, la bellezza della lingua napoletana (“Non capisco niente!”, brontola la gallina alle nostre spalle), Giualiana De Sio gioca, perfetta padrona di casa, nella bella scenografia.  Pausa.

Lo spettacolo riprende. Giuliana De Sio e Gino Curcione ci offrono alcuni duetti indimenticabili: Curcione interpreta con rapidissimi cambi d’abito e di scena il padre e la madre di Adriana, col garbo dei grandissimi regala al pubblico le sue grandi capacità d’attore, e Giuliana De Sio gli restituisce energia e lo schiaffeggia con la sua bravura. Indimenticabili.

Per gli altri resta poco spazio, non che abbiano scelta. Ultimo ad entrare in scena Luigi Iacuzio, altro fantasma evocato dalla follia di Adriana. Il secondo atto va (nonostante la regia ci metta del suo per non farlo andare, cosa difficile perché i testi di Ruccello vanno da soli, come si dice in gergo), e sono proprio Giuliana De Sio e Gino Curcione a farlo funzionare nella troppo rumorosa e sgangherata messa in scena di Lamanna.

Applausi, calore, e meritati “Brava!” e “Bravo!” a De Sio e Curcione ed agli altri attori, per uno spettacolo di oltre due ore che qualche sforbiciata l’avrebbe meritata.

Da parte nostra possiamo commentare di avere assistito alla messa in scena di un testo che risulta inevitabilmente, nella lettura della condizione della protagonista e per gli anni che si porta sulle spalle, velato di una misoginia fastidiosa che una rilettura accurata avrebbe potuto evitare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(30 novembre 2014)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2014
diritti riservati
riproduzione vietata

 

 

 

Pubblicità