Henri Rousseau a Venezia con 100 opere, fino al 5 luglio

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Henri Rousseau 00 - La Zingara Addormentatadi G.T.

Realismo puro, incantato, onirico, fiabesco, Henri Rousseau a Venezia fino al 5 luglio per la mostra allestita negli spazi di Palazzo Ducale. Circa cento i capolavori esposti, provenienti dalle maggiori collezioni internazionali che raccontano la poesia, lo stile di Rousseau a confronto con i suoi contemporanei.

Artista anomalo, disegnatore, eccentrico, spirito che torna al realismo, occhio sognante, fantastico, attento. Poco compreso, troppo criticato, molto amato dai colleghi europei, fenomeno unico raccontato attraverso quaranta opere personali e altre opere di artisti che a lui si sono ispirati tra l’800 e il 900,e altri ancora che vengono dal passato.Un dialogo pittorico attraverso il tempo, per concentrarsi tra il 1884 e il 1910 in cui il genio Rousseau fa da spartiacque tra due epoche.

“Autoritratto”, del 1990 considerato dall’artista il primo ritratto- paesaggio della storia dell’arte, “Il cortile”del 1898, acquistato da Kandinsky, “La guerra o la cavalcata della Discordia”del 1894.
Nature selvagge, le giungle, paesaggi bucolici di città o di campagna, nature morte, ritratti maschili e femminili. Tutti gli aspetti del pittore emergono,pur in argomenti tanto diversi. Uguale lo spirito con cui vengono raccontati, una pittura fatta di realismo, di fini velature sovrapposte sapientemente per  esprimere con leziosità il dettaglio più nascosto.

Una pittura impalpabile, leggera, il cui colore sembra volare via, contrastato da un tratto sicuro che lo tiene ancorato alla tela. Tela in cui trapela emozione, sentimenti puri da fanciullo, una pennellata che passa direttamente dal cuore alla tela.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(10 marzo 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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