Transparent, la bravura di Jeffrey Tambor non basta

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Transparent 00di E.T.  twitter@iiiiiTiiiii

 

In onda sul canale 111 di Sky ogni martedì, assoluta anteprima nazionale (chi può lo guardi in inglese), Transparent (“trasparente”, ma anche “padre trans”) è una webserie di grandissimi successo negli USA, che ha effettivamente tutti gli ingredienti per essere una serie di grande successo in quel paese, prodotta da Amazon Studios.

Protagonista è un professore universitario che decide di uscire allo scoperto e di dichiarare la sua vera natura femminile, che ha sempre occultato con grande fatica, divertendosi a, o meglio permettendole di, avere “libero sfogo” soltanto nell’anonimato di alberghi lontani da casa, in compagnia di un amico, nella stessa delicata condizione di sospensione.

Come in un romanzo di Raymond Carver, i personaggi che circondano il protagonista, sono anime perdute in cerca di non sanno che. Dei tre figli del professore una è una tossicodipendente che ha una relazione con due bellissimi afroamericani probabilmente anche amanti tra loro, una seconda lascia il marito per la donna della quale si è innamorata e che sembra prendersi gioco della sua decisione, il terzo è un uomo ammalato di profondo machismo (come gran parte della serie) che perde la testa quando quella che pensa essere la sua ragazza rimane incinta, rifiuta di sposarlo e abortisce senza dirglielo. Attorno alle quattro figure principali un gran senso di vuoto che a volte appare un po’ artefatto, azioni che sono rette non da dialoghi o emozioni, ma da brani musicali coinvolgenti, ed una scrittura che ci lascia un po’ perplessi.

Chi pensa di vedere in Transparent un manifesto alla libertà personale di italica fattura non si scomodi con il telecomando, la webserie in onda su Sky, è una feroce denuncia della solitudine e della disperazione di vivere che è il profondo problema di un’America senza gioia in vendita (come diceva Finardi) come una troia.

Il padre transessuale di Jeffrey Tambor è magnifico. Il resto è america.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(17 giugno 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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